Nel mezzo del
cammin di nostra vita, sola e pensosa il limitar di gioventù salivi o
cavallina, cavallina storna che portavi colui che non ritorna, ma se non andrò
sempre fuggendo di genti in genti mi vedrai seduto sotto l'albero a cui tendevi
la pargoletta mano, o Valentino vestito di nuovo, perché vuolsi così cola ove si
puote ciò che si vuole e più non dimandare!
Ma d'in su la vetta
della torre antica il passero solitario sta sul cuore della terra, trafitto da
un raggio di sole e ora... gira sui ceppi accesi lo spiedo scoppiettando... ei
fu!
Questo di sette è
il più gradito giorno, godi fanciullo mio, "quant'è bella giovinezza che
di fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia"
Taci!
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