Mi capita spesso, sempre più spesso, di
pensare a ciò che è stato, a ciò che mi è passato accanto, a ciò che sono e che
sono stato.
Forse dipenderà dal fatto che ho superato i 50... ma non credo… ci ho sempre
pensato,solo che adesso lo faccio più intensamente. Comunque sia, non lo so e non mi importa. Quello che conta è che ci penso.
Il pensarci mi provoca le più disparate sensazioni... sensazioni che cambiano veloci come il tempo di marzo e lasciano la mente
ubriaca di immagini, di momenti, di esperienze… di Gente. È volutamente maiuscola quella G.
Si, perché a qualunque luogo, a qualunque
momento, a qualsiasi esperienza io possa riferirmi non riesco a dare loro un
senso se non li associo alla Gente con cui li ho condivisi.
È la Gente che ho incontrato che mi ha reso,in un modo o nell'altro,quel che
sono e se ciò che mi capita e che vivo quotidianamente non rappresenta il pretesto
per incontrare, conoscere e condividere qualcosa con qualcuno,ritengo non abbia
alcun senso.
È la vita intera,se allargo il concetto,a
non avere senso se non insieme agli altri,se non comunicando agli altri,se non
ricevendo dagli altri,se prescindendo dagli altri.
Penso a quanta Gente ho incontrato nella
mia vita,a quanta me ne è sfuggita... penso anche a quanta ancora ne
incontrerò... a quanta strada avrò ancora da fare ed alla bellezza ed alla
fatica di quella strada che immagino cosparsa di cose da fare,da imparare,di
pensieri da comprendere,di emozioni da vivere,di momenti da condividere.
Penso a una parte di quella Gente che ho
incontrato... che mi sembra… di aver incontrato,ma che in fondo so che era
lì... lì ad aspettarmi, come "i fiori o l' erba di scarpata
ferroviaria",... che è stata sempre lì... per me e con me,ad aspettarmi ed
io con loro, che ha dentro la stessa vita, lo stesso amore, ora come allora. Che il sole o la pioggia non sono riusciti a scalfire.
Sempre e per sempre.