13 gennaio 2016

Sempre e per sempre

Mi capita spesso, sempre più spesso, di pensare a ciò che è stato, a ciò che mi è passato accanto, a ciò che sono e che sono stato.
Forse dipenderà dal fatto che ho superato i 50... ma non credo… ci ho sempre pensato,solo che adesso lo faccio più intensamente. Comunque sia, non lo so e non mi importa. Quello che conta è che ci penso.
Il pensarci mi provoca le più disparate sensazioni... sensazioni che cambiano veloci come il tempo di marzo e lasciano la mente ubriaca di immagini, di momenti, di esperienze… di Gente. È volutamente maiuscola quella G.
Si, perché a qualunque luogo, a qualunque momento, a qualsiasi esperienza io possa riferirmi non riesco a dare loro un senso se non li associo alla Gente con cui li ho condivisi.
È la Gente che ho incontrato che mi ha reso,in un modo o nell'altro,quel che sono e se ciò che mi capita e che vivo quotidianamente non rappresenta il pretesto per incontrare, conoscere e condividere qualcosa con qualcuno,ritengo non abbia alcun senso.
È la vita intera,se allargo il concetto,a non avere senso se non insieme agli altri,se non comunicando agli altri,se non ricevendo dagli altri,se prescindendo dagli altri.
Penso a quanta Gente ho incontrato nella mia vita,a quanta me ne è sfuggita... penso anche a quanta ancora ne incontrerò... a quanta strada avrò ancora da fare ed alla bellezza ed alla fatica di quella strada che immagino cosparsa di cose da fare,da imparare,di pensieri da comprendere,di emozioni da vivere,di momenti da condividere.
Penso a una parte di quella Gente che ho incontrato... che mi sembra… di aver incontrato,ma che in fondo so che era lì... lì ad aspettarmi, come "i fiori o l' erba di scarpata ferroviaria",... che è stata sempre lì... per me e con me,ad aspettarmi ed io con loro, che ha dentro la stessa vita, lo stesso amore, ora come allora. Che il sole o la pioggia non sono riusciti a scalfire.
Sempre e per sempre.

3 gennaio 2016

L' ignorantità

Inconsapevole ed antico neologismo (mi si perdoni l’ossimoro) con cui si è creato un nuovo sostantivo relativo al verbo ignorare rispetto a quello corretto che come tutti sanno (eccetto gli ignoranti) è "ignoranza". 
Antico perché coniato dai nostri ineruditi nonni ed usato al posto di "ignoranza" ; inconsapevole poiché nell'errore,hanno creato un termine veramente nuovo e rivoluzionario che ha dato un'accezione diversa rispetto a ciò che si può definire con il termine ignoranza.Con tale termine,infatti,(fonte Treccani) si intende l'ignorare determinate cose per non essersene mai occupati o più comunemente, la condizione di chi è privo d'istruzione.
Ed ecco,allora,che non temo di essere smentito da nessuno ed al contempo sono certo di non offendere nessuno affermando che siamo tutti ignoranti e che la cosa che ci differenzia è che non tutti ignoriamo le stesse cose. L'ignoranza è quindi un male comune.
E l'ignorantità ?Che cosa è l'ignorantità. 
È quella condizione in cui versa chi (normalmente) è affetto dall'ignoranza come prima definita, cui si associa sempre quella chiusura mentale strutturale (o anche strumentale) e grettezza d'animo solitamente accompagnata da una certa impermeabilità ai fremiti culturali.
Tutto ciò determina nel soggetto che ne è affetto,una grande difficoltà di muoversi dalle proprie posizioni o convincimenti ed una incapacità di comprendere il pensiero,il comportamento e le ragioni altrui. Ciò condurrà inevitabilmente al dissidio ed al litigio anche per futili ragioni. 
Volendo trovare una similitudine nel mondo animale,ignoranza e ignorantità possono essere paragonati all'asino e al mulo.Immaginiamoli di fronte ad un ostacolo che ne impedisce il cammino: sono entrambi ignoranti poiché non conoscono altra strada,ma possiamo star certi che l'asino cercherà un percorso alternativo mentre il mulo continuerà "ad libitum" a sbattere il muso contro l'ostacolo fino a romperselo.
L'asino è affetto da ignoranza (ciuccio). Il mulo è affetto da ignorantità. Auguriamoci, di essere e di incontrare lungo il nostro cammino sempre asini e mai muli!
Mi piace chiudere con una citazione popolare e dialettale che,ritengo,sia utile a riassumere il tutto:
" 'o dritto 'o fai fess' ... 'o 'gnurant' nun 'o fai capace !!! "