C'era una volta una bambina molto
fortunata che si chiamava Biancaneve.
Appena nata le morirono i genitori e fu allevata da una matrigna cattivissima
che aveva anche due figlie Anastasia e Genoveffa.
Queste sorellastre la maltrattavano
sempre e le davano dei gran pestoni sui calli e sui piedi facendoglieli
gonfiare per evitare che ove mai si presentasse qualcuno a farle provare una
scarpetta questa le andasse stretta...
Ora, questa bambina fortunatissima un giorno si inoltrò nel bosco con un
suo amico che era una specie di gnomo che si chiamava Pollicino.
Dopo qualche ora di marcia Biancaneve aveva fame e chiese a Pollicino se avesse
qualcosa da mangiare.
Pollicino disse di no ma non era vero, visto che buttava via inspiegabilmente
moltissime molliche di pane.
Appena Biancaneve se ne accorse si arrabbio talmente che gli lanciò un anatema
e lo trasformò in un ranocchio.
In quel mentre passava di lì il Principe Azzurro che tornava dal funerale della
Bella Addormentata nel bosco ed a furia di dare baci a tutti quelli che gli
erano andati a dare le condoglianza, non volendo, baciò pure il ranocchio che diventò
pure lui Principe Azzurro.
I due si innamorarono subito e se ne andarono mano nella mano.
Dopo un po' si seppe che avevano fatto "outing" ed avevano aperto
un'associazione ONLUS per il riconoscimento delle coppie di fatto di Principi
Azzurri gay e per la trasformazione dei Principi Azzurri in Principi Rosa.
Operazione, quest'ultima, da effettuarsi a Casablanca.
In quel mentre Biancaneve intravide una bambina con un cestino che piangeva
forte forte.
Era cappuccetto rosso che tornava dalla casa della nonna che avendo il diabete
non aveva voluto la merenda e l'aveva cacciata fuori.
Cappuccetto aveva ancora la merenda nel cestino e voleva buttarla via, ma
Biancaneve la fermò e le disse di portarla a tre suoi amici porcellini, Qui,
Quo e Qua, perché', si sa, col maiale non si butta niente.
Mentre camminavano verso la casa dei porcellini si imbatterono nella strega
Bacheca che offrì loro una mela cotogna.
Biancaneve si avventò sulla mela per divorarla quando ecco apparire il Grillo
Parlante che le disse di ricordarsi che "finimondo" avevano fatto
scoppiare Adamo ed Eva per una mela...
Biancaneve desistette ed allora la strega si incalzò come un coniglio ( nelle
favole i conigli sono molto incazzosi) e le condusse a forza a casa sua
chiudendole in una gabbia per farle ingrassare e poi mangiarle.
Nella gabbia c'erano già Hansel e Gretel, il Gatto e la Volpe e la Piccola
Fiammiferaia che aveva finito tutti i fiammiferi e per scaldarsi aveva dato
fuoco a Pinocchio che siccome era stato fetente e bugiardo era diventato di
legno.
Col fuoco, il gatto si era riscaldato i piedi pieni di geloni e riuscì a
infilarsi gli stivali dalle sette leghe ed in un battibaleno si trovarono tutti
su di un Pisello insieme ad una Principessa antipatica.
Non sapevano come scendere, allora arrivò la fata Turchina che li riportò a
terra e chiese se avessero visto Pinocchio che' il padre lo cercava.
La piccola fiammiferaia, con una faccia tosta rispose che Pinocchio aveva
trovato lavoro come pompiere e che si era "leggermente" ustionato il
naso...
......Ma ecco che Alice si sveglia, intontita da tutta questa confusione
onirica....
Ah !!! Allora era solo un sogno!
Meno male!
Ed ecco allora restituita Biancaneve ai sette Nani, Cenerentola e la Bella
Addormentata ai rispettivi Principi Azzurri, Cappuccetto alla Nonna e Pinocchio
a Geppetto...
e tutti vissero felici e contenti nella loro fiaba!