1 ottobre 2012

È passata un'altra giornata


Quando eravamo bambini questo era il nostro primo giorno di scuola, con il grembiule nero ed il fiocco colorato a seconda della classe che si frequentava.

Il primo di ottobre... pioveva sempre quando cominciava la scuola.
Avevo i colori di legno, due penne, la gomma, la matita ed una cartella nuova, un album da disegno il sussidiario ed il libro di lettura.
Nessuno ci accompagnava a scuola, neanche quando pioveva, ci andavamo da soli e a piedi...
Quel mondo sembra ormai un film in bianco e nero nei meandri della mia memoria, con il maestro unico (unico per davvero per 5 anni), senza i genitori che si intromettevano nella formazione delle classi, con compagni di classe di variegata estrazione, cosa che contribuiva ad accrescere la cultura e l'accettazione della diversita' a dispetto della ossessiva ricerca del proprio simile, del proprio pari che domina la nostra scuola e civilta'.
Si veniva bocciati, a quell'epoca, se in terza non sapevi leggere, se in quarta non conoscevi l'analisi grammaticale o in quinta se non sapevi l'analisi logica o non sapevi calcolare la circonferenza del cerchio.
Gran parte del mio sapere deriva dall'assimilazione di quei concetti elementari, sapevo chi fosse Muzio Scevola, Cincinnato, mi affascinavo davanti all'illustrazione dell'apologo di Menenio Agrippa.
E poi, le canzoni imparate e cantate a squarciagola nel cortile, la festa degli alberi, giorno in cui si piantava un albero nel giardino della scuola e senza saperlo costruivamo la nostra coscienza ambientalista.
Sono passati una quarantina d'anni... a volte ci ripenso, a volte ne ho nostalgia... ho nostalgia non dei quaranta'anni in meno, ma del modo semplice in cui si viveva, dei pomeriggi passati a giocare a pallone fino allo svenimento o fino a quando non ci venivano a cercare, dell'odore di mosto che c'era per le strade ,del fumo che si levava dalle campagne all'imbrunire... ho nostalgia di un mondo che non c'e' piu'.