11 maggio 2012

Casa Montoro - 4^ puntata


Riassunto delle puntate precedenti:

Troppo lungo e complicato.
Andatevi a leggere le puntate precedenti, anche perché’ se state su internet in fondo non avete molto da fare…
Sventata la minaccia di un referendum a giugno 2012 ( se si fosse fatta la delibera entro il 20 aprile) con più tranquillità gli abitanti dei due appartamenti mostravano i muscoli alla gente delle loro contrade dicendosi pronti a deliberare sulla fusione dei due appartamenti.
E’ come sempre il fido Biondo Sale, raccordo fra i due appartamenti a fissare scenograficamente la data dei consigli condominiali in contemporanea, a reti unificate (come i messaggi di Natale del presidente della Repubblica) ed in diretta internet per evitare che ci sia troppa calca nelle aule condominali di solito sempre molto affollate di sedie vuote.


.............
La data fatidica è il 9 maggio.

Consiglio condominiale!
Stranamente alle ore 18,30 ( ora esatta di convocazione) sono tutti presenti (cosa molto strana perché di solito si comincia un’ora dopo) perché’ nessuno vuole arrivare tardi all’appuntamento con la storia, o meglio con la geografia, visto che si tratta di cambiare cartine topografiche e nomi agli appartamenti.

Inizia il consiglio.

Biondo Sale, presidente dei consiglieri/abitanti dell’appartamento del piano di sotto, in collegamento radio con il presidente del piano di sopra per far sì che i due consigli comincino all’unisono per non agevolare nessuno (siamo a fine campionato) sincronizza il cronometro con il piano di sopra e con la storia (anzi con la geografia come ho detto prima) e da il via alla discussione.

Ecco, Biondo Sale, come il Don Abbondio manzoniano, comincia a parlare e come d’incanto la sua voce suadente, senza il benché’ minimo difetto di pronuncia ( la sua erre moscia neanche si nota tant’ e’ solenne l’atmosfera) trasporta i due appartamenti dalle sponde malsane ed inquinate della Solofrana a quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti…

Si respira un’aria manzoniana in quel fatidico consiglio condominiale.
Casa Montoro diventa “ I promessi sposi”.
Addirittura Michele il fu Mattia Pascal sentendosi una novella Lucia (ruolo gia’ assegnato, suo malgrado, a De Gennaro, che però è recalcitrante, non capendo perché’ Renzo dovesse farlo Carraìo), propone di includere nella delibera a farsi un ode a Casa Montoro che sembra il triste “Addio ai monti “ appunto di Lucia Mondella.

Don Abbondio introduce e accoratamente invita tutti a fare da testimoni ai due sposi avvertendo che chi non avesse intenzione di farlo, sarebbe un inutile intralcio alla pagina di storia ( e dagli! Di geografia!!!) che si va scrivendo.

Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

“Questo matrimonio non s’ha da fare, ne’ ora ne’ mai”

Chi osa contravvenire alle raccomandazioni di Don Abbiondo Sale?

E’ Mimmo Mucchello che incarnando in se’ le figure del Griso del Nibbio, e di don Rodrigo tuona che questo matrimonio non si debba celebrare sia perché’ i due sposi neanche si conoscono ( e non significa nulla che sono vicini di casa, che i genitori si frequentano e che anni prima alcuni loro antenati erano UNITI in matrimonio) sia perché’ sono passati troppi anni da quando Renzo e Lucia si sono promessi.

- Si, ma questo che vuol dire? – sembra chiedersi unanimemente il consiglio!
- Vuol dire che ormai Lucia si è fatta vecchia, è pure quasi in menopausa ed il povero Renzo, non è poi così entusiasta di sposarsela, visto che dovunque si giri vede di meglio! 

Comincia a serpeggiare per il consiglio un dubbio:

Ma gli sposi si vogliono per davvero o no?

Allora Mucchello suggerisce di fare un referendum, ma non come quello già proposto, UNO VERO, uno di quelli che se la maggioranza non vota, non vale, uno di quelli da far partecipare tutti, ma proprio tutti gli abitanti di casa Montoro, e se la maggioranza è d’accordo il povero Renzo-Carraìo si sposerà Lucia-De Gennaro.

- Ma che vai dicendo! Ma quale vecchia! –

E’ l’apparatore Francesco Torino che di laurea ha quella di avvocato, ma non è Azzeccagarbugli, perché’ lui di solito ci azzecca sempre e sempre bene.

- I due si devono sposare, non si può fare altrimenti!-
E, come e’ solito fare, riporta la discussione dove è giusto che stia, nel mezzo, contribuendo a parare per tutti, i forti scossoni provocati da Mucchello.

Prendono la parola un po’ tutti : De Casaiuolis dei principi di Provolonia, Delle Repubbliche (Luigi e Maurizio), Fusto, Grimaldello, per non dimenticare Olivelli e gli altri della minoranza.

Conclude un sempre più confuso Renzo-Carraìo che da ragione a Mucchello ( Lucia proprio non gli piace), ma alla fine e sempre consigliato dal fido Biondo si dice pronto a fare il grande passo qualunque sia la maggioranza degli abitanti di casa Montoro a prendere parte al referendum.

Si rinnova la promessa.

Tutti votano a favore del matrimonio ad eccezione di Mucchello-Don Rodrigo ( che peste lo colga) e corrono incontro alla gloria.

Ma sarà vera gloria? 

Ai posteri l’ardua sentenza.

Fine della quarta puntata.

10 maggio 2012

La fusione e... il mio intervento


CONSIGLIO COMUNALE DI MONTORO INFERIORE DEL 09/05/2012
ORDINE DEL GIORNO:

ADOZIONE DELIBERA FUSIONE
INTERVENTO DEL CONSIGLIERE DOMENICO TORELLO
Nella delibera che ci viene sottoposta si fa riferimento all'articolo dello Statuto Comunale in cui si dice che il nostro comune persegue l’Unione di Comuni e promuove tutte le iniziative per realizzare la fusione con il Comune di Montoro Superiore.
Ebbene quanto statuito all'articolo 4 dello Statuto Comunale è sicuramente meritevole di attenzione e di impegno fattivo per la realizzazione di tale obiettivo.
Meglio si sarebbe fatto, nel momento di scrivere tale norma statutaria, a fissare anche la modalità  e la tempistica relative alla realizzazione di un si’ importante obiettivo.
Ovviamente e’ una provocazione, ma e’ necessaria alla luce del modo in cui si vuole pervenire alla fusione per non parlare dei tempi previsti per la sua realizzazione.
Quello che voglio dire è che si sta procedendo questa sera, a deliberare un volontà  ,che, ripeto, resta encomiabile, per intenzioni ma pericolosa ed addirittura deleteria nei fatti per i due comuni che rischiano tra un anno di ritrovarsi fusi, oltre che tra di loro, fusi anche dal punto di vista motoristico.
Questo atto che si sta deliberando stasera è il giusto coronamento di un procedimento ( e qui torno alla modalità di prima) farraginoso, macchinoso, incomprensibile, pasticciato e frettoloso che è stato l’intero iter verso la fusione.
Infatti ,improvvisamente, non capisco perché, si è partiti all'arrembaggio verso questa fusione a tutti i costi e quanto prima possibile dopo anni in cui la pratica burocratica e la volontà  di fusione dormicchiavano nell'indifferenza generale.
Durante questi anni in cui si parlava e si deliberava di fusione con Montoro Superiore, infatti, i due comuni, in barba a quanto dicevano e deliberavano congiuntamente, provvedevano a fare scelte importanti che prescindevano dall'idea di unire i due comuni, come il Puc, le zone industriali, i contratti di opera e di fornitura,dimostrando così che il progetto di Montoro Unita fosse soltanto un’idea lanciata li’ ma che non dovesse avere nessun riscontro concreto.
Poi improvvisamente e senza alcun atto propedeutico, si passa a chiedere in tempi strettissimi la fusione con un Comune che di fatto non conosciamo, con cui non abbiamo mai avuto esperienze di amministrazioni comuni e con cui non abbiamo mai sviluppato alcuna sinergia atta a dimostrare il beneficio economico, culturale e sociale per l’intero comprensorio.
L’unica cosa che ci accomuna è la reciproca diffidenza circa i vantaggi derivanti dalla fusione ai singoli comuni, poiché  entrambi sono convinti che ottenere la fusione sia un vantaggio per l’altro comune ed una debacle per il proprio.
Questo atteggiamento è comprensibile poiché come ho appena detto manca qualunque esperienza atta a dimostrare la convenienza reciproca in termini di crescita e di risparmio economico.
A questo punto mi sorgono spontanee due domande:
1- perché  questa fusione non si e’ fatta in tempi più virtuosi, ovvero quando i nostri comuni avevano risorse ed entusiasmi da impegnare, quando c’era da disegnare l’assetto urbanistico del nostro territorio?
2- perché  questa fusione non si e’ fatta quando le condizioni degli enti sovracomunali non erano come ora al collasso, per cui si poteva sperare in maggiori interventi da parte loro, o nei tanto discussi finanziamenti europei che ora sono ridotti al lumicino, per cui una Montoro Unita non potrà’ sperare, a dispetto di tutti i proclami, in alcun aiuto economico?
In sostanza, perché  si vuole cosi’ tanto e così in fretta questa fusione che non è assolutamente sentita dalla maggior parte della popolazione la quale avverte istanze molto più  importanti di questa che sembra sempre più  un’operazione autoreferenziale e di matrice elettoralistica.?
Non sarebbe meglio e più  responsabile avviare un processo vero di unione di servizi come per esempio un sistema di raccolta di rifiuti gestita insieme con un'unica gara di appalto, uno studio associato del territorio da inserire nei Puc dei due comuni laddove non fosse possibile dare un incarico unico? 
Certo, mi si dirà, poiché questo anno che ci separa dal referendum servirà proprio a questo.
Ma un anno di tempo sara’ sufficiente per unire qualche servizio?
E se sarà sufficiente, non sarebbe opportuno saggiarne la bontà e soprattutto la capacità degli amministratori di operare in concerto tra di loro?
Certo che sarebbe opportuno, ma purtroppo, a causa di questa forsennata e parossistica corsa al referendum che si celebrerà la prossima primavera non si farà in tempo per cui che sarà sarà.
A sorpresa.
Sento dire da più  parti che queste sono chiacchiere ¨lasciamo decidere ai cittadini!” diamogli il referendum! 
Certo, ma i cittadini conteranno qualcosa in questo referendum?
O conteranno i più’ politicizzati, i più’ marpioni di un fronte o dell’altro, non importa, ma saranno loro a determinare il risultato , poiché’ anche 20 persone al voto su 8.000 nel nostro comune decideranno il futuro di tutti!!!
E questo grazie ad una scellerata legge regionale, che in barba alle leggi nazionali ha annullato il quorum.
E’ un atto di una gravita’ inammissibile! 
E’ un attacco alle fondamenta della democrazia!
Non e’ possibile, e’ da dittatura dei colonnelli greci immaginare che una qualunque minoranza possa decidere le sorti di tutti!
Cosa pensereste se la provincia, o la giunta municipale o un qualsiasi altro organo decidesse che il nostro consiglio potesse approvare un Puc con il solo voto favorevole di due consiglieri su un totale di tre presenti?
Il numero legale per deliberare a che cosa servirebbe allora?
Per il referendum è la stessa cosa.
I cittadini, prima di andare a votare hanno il diritto di giudicare e verificare la bontà  della proposta che gli viene sottoposta e decidere se aderirvi in un modo o nell'altro.
Ma se decidono di non aderirvi perché’, ad esempio,’ ritengono inutile o insensato il quesito referendario, devono, con il loro comportamento, essere rappresentati lo stesso, devono poter contare perché’ sanno che se la maggioranza la pensa come loro quel referendum sarà bocciato.
Non devono sentirsi i cittadini obbligati a votare a prescindere, solo per evitare che una minoranza possa decidere per tutti.
Questa cosa che ha fatto la regione e’ una pagina buia della nostra storia democratica e giustifica il concetto di autoreferenzialità di cui parlavo prima e, cosa ancora più’ grave è passata nel silenzio più’ assordante e senza la benché’ minima reazione delle istituzioni.
Io preannuncio un ricorso per eccesso di potere contro questo atto della regione campania e mi faro ‘ promotore tramite il mio partito di un interrogazione parlamentare per sapere se tale abolizione del quorum e’ un atto legittimo o meno.
Mi piacerebbe che l’intero consiglio insieme a quello di Montoro Superiore, si facesse promotore di tutto ciò’ per garantire il pieno rispetto delle regole democratiche.
Colleghi consiglieri,
E’ per tutta questa serie di ragioni, di perplessità di controsensi, di scarsa chiarezza che io dico NO a questa delibera che non può è che portare il caos e lo scompiglio nei nostri già provati municipi e che approva, se la approverà, una fusione che è solo sulle carte, ma che non appartiene alla coscienza del popolo e che non soddisfa le istanza del territorio nel suo complesso. Grazie.
P.S. LA VOTAZIONE SI E’ CONCLUSA CON 15 VOTI A FAVORE ED 1 CONTRARIO

3 maggio 2012

Il gioco delle tre carte [3]

CASA MONTORO 3^ PUNTATA
Riassunto delle puntate precedenti:
De Gennaro, inquilino del piano di sopra, aiutato da Pietro Ramo ed osteggiato da Ciriaco De Vita, avviava la fusione dell'appartamento di sopra e di quello di sotto per creare un duplex di cui voleva fare in buona sostanza l'inquilino.
L'inquilino del piano di sotto, Salvatore Carraìo, dopo un'iniziale freddezza, si lasciava accarezzare dall'idea di fare lui l'inquilino, creando malumore nell'appartamento di sopra.
Si generava un clima di diffidenza reciproca tra i due appartamenti e dei loro abitanti che lasciava presagire un cambiamento di rotta di piu' di qualcuno... 
Si aspettava per il mese di gennaio 2012 il decreto di Freddoro che desse il via al referendum per decidere se fondere o meno i due appartamenti, ma il decreto non arrivava anche e soprattutto perché gli inquilini dei due appartamenti non se e interessavano granché, come del resto anche i buoni consiglieri degli stessi, che si dicevano favorevoli a creare il duplex, ma nella sostanza non gliene fregava nulla a nessuno, visto che nessuno si preoccupava di seguire l'iter e di addivenire ad una svolta nel processo di creazione del duplex. I giornalisti si sbizzarrivano nel commentare una tale brutta figura collettiva e si scatenava a casa Montoro uno scaricabarile continuo e reciproco:
"E' tutto a posto! Sono tutte bugie! Sono notizie false e tendenziose!  "gridava ed inveiva contro tutti Pietro Ramo che vedeva compromesso, con questa figura di "residui scuri di sostanze organiche digerite"che aveva fatto, il suo ruolo di "protettore e santo patrono delle genti di casa Montoro" ed attribuiva la responsabilità del nulla di fatto ora a Freddoro, ora a De Vita ora a Mucchello, quest'ultimo reo di aver minato dall'interno il processo di fusione avviato.  Allo stesso tempo provvedeva a far sentire la sua voce su 48 pagine di Salvatore Bomba, promettendo una rapida risoluzione del problema.
L'inquilino del piano di sopra De Gennaro, che era stato zitto per un po' di tempo (per lui parlava Ramo) comincio' a dimenarsi ed a lamentare un po' di mal di pancia dipendente soprattutto dal Guttalax fattogli ingerire dalla stanza piu' a nord dell'appartamento di sopra (Banzai!) ed un forte mal di testa provocatogli da Salvatore Carraìo che gli lanciava sberle mediatiche continue.
Ci si accusava a vicenda, fino a quando con grande senso di responsabilita' il vice inquilino del piano di sotto Luigi Della Repubblica, insieme con Biondo Sale si recavano presso il condominio di Freddoro per capirci qualcosa, ma poveretti, tornavano con meno certezze di quando erano andati, anche perche' al Condominio di Freddoro non erano neanche a conoscenza dell'esistenza di casa Montoro!!!
Ma bravo Pietro Ramo ! Ma che grande e solerte santo protettore !!!
E allora? Come si fa'.
Punto e a capo! Si ricomincia!
Il condominio di Freddoro fa marcia indietro:" Ci siamo confusi!!! Ma certo! Chi non conosce casa Montoro!!! E' quel bellissimo ed ameno posto che sta in provincia di Caserta!... No... No... Scusate, in provincia di Salerno!!!
Signor Presidente,- suggeriva Pietro Ramo- e' in Provincia di Avellino!
Si - replica Freddoro- ma una volta era provincia di Salerno e se ho capito bene e' per questo che vuole tornare ad essere provincia di Salerno!
Presidente - ancora Pietro Ramo- non vogliono tornare ad essere in provincia di Salerno.
E allora che vogliono?
Vogliono fondere i due appartamenti, quello di sopra e quello di sotto per creare un duplex, ma sempre in provincia di Avellino!
E perche'? - chiedeva freddoro-
Perche' una volta erano uniti.
Ma quando?
Mi sembra 700...500...no..no...300 anni fa! - Pietro Ramo evidentemente confuso-
Bah! E ti sembra un motivo valido per mettere in moto un tale casino?
Sono daccordo con Lei Presidente, ma me l' hanno chiesto, e che faccio, perdo i voti? datemi una mano!!!
Vabbe', adesso mando una lettera agli inquilini dei due appartamenti chiedendgli nuovamente di riunire i loro condomini ( ognuno per i fatti propri) entro il 20 aprile per deliberare la volonta' di creare questo benedetto duplex!!!
Panico!
Panico generale!
Ma allora vuoi vedere che questo duplex si fa per davvero, si chiedeva qualcuno che era daccordo solo per facciata e contrario nell'anima!
Salvatore Carraìo dimostrando un coerenza che non gli si puo' negare e che si puo' apprezzare ancora di piu' se si conosce il suo carattere pacioso, tranquillo e nemico di qualunque complicazione, convoca immediatamente una riunione di condominio dell'appartamento del piano di sotto per sapere cosa pensino i vari consiglieri/ abitanti.
E' un grande atto di democrazia. E' innegabile. Soprattutto se si pensa che dall'appartamento di sopra arriva la notizia che De Gennaro non ha intenzione di deliberare, dimostrando al contrario un'incoerenza di fondo.
E venne la riunione di condominio.
Mucchello arriva in ritardo, e già nel corridoio sente una voce stentorea alzarsi per la stanza di Carraìo.
E' Alessandro Grimaldello che stufo di questa fiction esprime tutta la sua contrarietà a fare questa delibera, anche perché si dice stanco di tutta questa storia.
Con meno enfasi anche Pino Fusto, (da non confondersi con Pietro Ramo, non sono parenti) si dice scettico.
Quasi pleonastico riportare la posizione di Mucchello che ritiene deleterio un deliberato del genere alla luce di una totale assenza di sinergie, di fiducia reciproca, di esperienze comuni tra i due appartamenti ( e i loro abitanti) .
Ma queste posizioni (come sempre ) sono in netta minoranza per cui si decide di deliberare entro il 20 aprile.
Ma l'appartamento di sopra ed il suo inquilino si dicono contrari ( non si è capito perché visto che fino ad ora sono stati sempre loro a forzare il gioco) ed allora si lascia cadere la cosa.
La delibera non si fa.
Il referendum non si fa.
Poi si vedrà
Chi vivrà vedrà
Nel frattempo per un altro anno stiamo qua!
Taratattattatata!
Fine della terza puntata