E' quel sentimento, atteggiamento, per cui un'azione indegna, non consona al proprio codice etico o più' in generale alla morale collettiva porta ad un biasimo pubblico oltre che personale e privato, che ha come conseguenza un senso di vergogna verso se stessi e verso la collettività'.
Già verso la collettività... gli altri, quelli cui tutti, in un modo o nell'altro, dobbiamo o meglio, sentiamo di dover dar conto, se ci consideriamo facenti parte di un qualcosa di più grande della nostra meschina esistenza, se ci sentiamo depositari di una cultura, di un sapere, di un pianeta che ci è stato affidato a tempo e che dovremo prima o poi restituire.
Gli altri, che anche senza essere colpiti direttamente dall'azione riprovevole, hanno l'interesse legittimo di indignarsi in quanto depositari anch'essi di quanto detto prima.Il comune senso del pudore è questo.
Certamente nel corso delle epoche è stato strumentalizzato e si è prestato ad interpretazioni esasperate, ortodosse od integraliste come per esempio la censura letteraria, musicale o cinematografica.
Ma il comune senso del pudore è questo.
Era questo. E adesso? Adesso:
- Il direttore del carcere di Marassi, per intenderci, quello che non sapeva che il delinquente cui ha dato un permesso era un serial killer forse verrà' trasferito, non sente il bisogno di scusarsi con la Nazione e non si dimette;
- I responsabili del centro di accoglienza di Lampedusa che denudano, deridono ed offendono nell'anima dei rifugiati siriani, non chiedono scusa e non si dimettono;
- Berlusconi che va a letto con le minorenni mentre e' Presidente del Consiglio, corrompe giudici, finanzieri, falsifica bilanci e' ancora li' pronto a scendere di nuovo in campo;
- Bossi, che chiama Roma ladrona, che ruba a piene mani non solo soldi, ma titoli, privilegi ed ancor più' grave, la fiducia di tanta gente, che tra l'altro sputa sulle nostre istituzioni, sulla nostra bandiera e poi fa di tutto per entrarvi e gestire il potere ed invece di dimettersi e scomparire si ricandida a segretario;
- Lavitola che è stato direttore dello stesso giornale che hanno diretto Pertini e Nenni, che ora è in galera ed ha ancora la faccia di farsi vedere in giro;
- Il ministro Scajola che si è trovata intestata una casa al Colosseo a sua insaputa;
- Truffatori, imbroglioni, pregiudicati, miserabili e falliti che siedono ai posti di maggiore responsabilità del nostro Stato senza batter ciglio;
- I responsabili del centro di accoglienza di Lampedusa che denudano, deridono ed offendono nell'anima dei rifugiati siriani, non chiedono scusa e non si dimettono;
- Berlusconi che va a letto con le minorenni mentre e' Presidente del Consiglio, corrompe giudici, finanzieri, falsifica bilanci e' ancora li' pronto a scendere di nuovo in campo;
- Bossi, che chiama Roma ladrona, che ruba a piene mani non solo soldi, ma titoli, privilegi ed ancor più' grave, la fiducia di tanta gente, che tra l'altro sputa sulle nostre istituzioni, sulla nostra bandiera e poi fa di tutto per entrarvi e gestire il potere ed invece di dimettersi e scomparire si ricandida a segretario;
- Lavitola che è stato direttore dello stesso giornale che hanno diretto Pertini e Nenni, che ora è in galera ed ha ancora la faccia di farsi vedere in giro;
- Il ministro Scajola che si è trovata intestata una casa al Colosseo a sua insaputa;
- Truffatori, imbroglioni, pregiudicati, miserabili e falliti che siedono ai posti di maggiore responsabilità del nostro Stato senza batter ciglio;
- Cialtroni ed analfabeti che gestiscono il nostro grandioso patrimonio culturale ed artistico che, ignorando totalmente di quale immensa ricchezza dovrebbero occuparsi, si comportano come i ciechi con la lanterna in mano (per usare un eufemismo) ed ignari dei danni che fanno solo non occupandosene, stanno li' al posto che gli hanno dato con la convinzione che con la cultura non si mangia, ma non se ne vanno neanche se cacciati.
Nessuno di questi sente o ha sentito la necessità di dimettersi.
Nessuno di questi ha provato o prova vergogna per ciò che ha fatto, per il danno arrecato al Paese, per la mancanza assoluta di rispetto per le Istituzioni, per la mancanza di senso delle Istituzioni.
Perché il popolo non si indigna?
Perché il popolo non insorge?
Perché il popolo li vota ancora?
La verità è che gran parte del popolo dà loro ragione, al loro posto si comporterebbe come loro, anzi, ne prova ammirazione e rispetto.
E allora, il comune senso del pudore?
Non esiste più?
NO, esiste ancora, ma si è ribaltato!
Sono quelli che rispettano l'ambiente, quelli che pagano le tasse, quelli che non hanno come obiettivo sesso e potere, quelli che non sono falliti o che pagano i debiti a vergognarsi!
Ma non potrà essere sempre cosi, non potrà essere più cosi.
Io lo spero...
Io ci credo.
Nessuno di questi sente o ha sentito la necessità di dimettersi.
Nessuno di questi ha provato o prova vergogna per ciò che ha fatto, per il danno arrecato al Paese, per la mancanza assoluta di rispetto per le Istituzioni, per la mancanza di senso delle Istituzioni.
Perché il popolo non si indigna?
Perché il popolo non insorge?
Perché il popolo li vota ancora?
La verità è che gran parte del popolo dà loro ragione, al loro posto si comporterebbe come loro, anzi, ne prova ammirazione e rispetto.
E allora, il comune senso del pudore?
Non esiste più?
NO, esiste ancora, ma si è ribaltato!
Sono quelli che rispettano l'ambiente, quelli che pagano le tasse, quelli che non hanno come obiettivo sesso e potere, quelli che non sono falliti o che pagano i debiti a vergognarsi!
Ma non potrà essere sempre cosi, non potrà essere più cosi.
Io lo spero...
Io ci credo.