10 agosto 2014

L'isola che c'è

Sul traghetto Messina/Salerno di ritorno dalle vacanze. Strana atmosfera, un centinaio di persone in tutto che fanno sembrare enorme questa nave, ma del resto è così quando si torna mentre i più
partono...
Del resto questo viaggio di ritorno è il giusto corollario di una vacanza lontana dalla folla e dalle urla dei vacanzieri alla ricerca di folla e di urla...
Sant'Ambrogio appena fuori dal caos di Cefalù, in una casetta di pietra alle pendici del Parco delle Madonie, con più silenzio che a casa mia e la compagnia di qualche volpe oltre che dei miei cari compagni di viaggio.
Pochi minuti di auto (in sei), parcheggio in un posto splendido dove uno splendido parcheggiatore di una cinquantina di anni innamorato della sua terra, della sua vita e del suo parcheggio al punto di mettere tappeti verdi sulla terra battuta e coltivarvi aiuole, non bada più di tanto a quanti gli dai per l'auto, ma spera solo che la nuova ferrovia non glielo porti via; un piccolo ed ameno sentiero, chitarra a tracolla, ed appena fuori dal sottopasso della ferrovia, il mare !
Un mare turchese, calmo e limpidissimo.
Al lido che ho scelto, su consiglio del padrone della mia casa di pietra, funzionario dell'Agenzia delle Entrate, (che mi fa accompagnato ovunque) due ragazzi con un sorriso aperto ed accogliente, mi convincono e confermano la mia scelta.

Si crea subito una forte empatia fra di noi, la nostra chitarra, i ragazzi del lido con tutto lo staff e molti degli ospiti, con i quali abbiamo parlato, riso, cantato e con i quali siamo entrati in sintonia da subito.

Li abbiamo salutati ieri sera, con un filo di commozione e con la promessa di rivederci ancora.
Tornati a casa, l'invito a cena a casa del padrone della nostra casa di pietra, Mario, di sua moglie Lia e dei due figli entrambi ufficiali dell'esercito, Pietro e Marco. Una serata magica, leggera, goliardica, familiare...
Stamattina, alla partenza ci hanno preparato dei panini per il viaggio e ci siamo salutati con un poco di tristezza.
Ho incontrato bella gente come non mi capitava da un po' di tempo, ho ritrovato la voglia, sopita, un po' per scelta, un po' per gli eventi della vita, di cercare, di creare, di costruire quei rapporti, quei confronti, quello scambio di modi di fare, di vedere e di pensare che sono alla base di una crescita culturale tipica di un essere umano. Ho ritrovato anche nuovo stimolo per stare con gli amici di sempre, sempre meglio.
Non volendo, mi sono imbattuto in me stesso, mi ha fatto piacere. 
Uno degli anici incontrati è Lucia Borsellino, figlia del compianto eroe Paolo; semplice e schiva.
Dopo aver cantato insieme ed insieme al marito Fabio, le ho stretto la mano cercando le parole per esprimere il senso di rispetto e di riconoscenza per quanto suo padre aveva dato a noi tutti e lei tenendomi la mano mi ha detto" non c'è bisogno che tu dica nulla, hai cantato Reginella, era la canzone preferita di mio padre"
Torno a casa sereno.