un’umidità perforante e penetrante che tutto bagna come se avesse piovuto...
ecco, l’ultimo giorno dell’anno si è presentato così, triste ed uggioso... quasi
dispiaciuto di salutare, di passare la mano... sembra di vederlo, lì, seduto e
disperato col mento in mezzo alle mani. Ormai vecchio e stanco, senza più forza
ne’ energia, conscio di ciò che lo aspetta...
ma non mi sento di condividere il suo dispiacere... al contrario, sono ansioso
di veder sparire dai miei occhi il suo ultimo bagliore, di gioire nel sentirne
il respiro sempre più convulso ed affannoso fino al compimento del suo ineluttabile
destino...
Sparirà dagli occhi ma resterà indelebile nel cuore e nella mente,
indimenticabile col suo carico di dolore... Poi, mi volto e nella bruma mi pare
di scorgere un bimbo tutto solo, imberbe e inconsapevole... è lì che aspetta come
nell’icona michelangiolesca della Sistina, la trasmissione dell’energia che gli
darà forza, sostanza e consapevolezza... tra un po’ avverrà , come sempre, e il
bambino diverrà un giovane forte e robusto; gli si leggerà nello sguardo
l’invito a fidarsi di lui, a non cedere alle disillusioni dell’autunno che c’è
appena stato ed a dargli fiduciosi la mano per poterci guidare verso una nuova
primavera.
Io voglio credergli
Ho deciso di credergli
Devo potermi fidare di lui per trovare il senso dei miei giorni... insieme a
voi.
Benvenuto ragazzo!