4 febbraio 2014

Corsi e ricorsi...

Nel 1919, all'indomani della Grande Guerra, l'Italia versava in una crisi profondissima, il popolo era alla fame, pochi detenevano la totalità della ricchezza, che come accade nei periodi di crisi, si arricchiscono ulteriormente.
Il glorioso partito socialista, anche sulla scia della rivoluzione di ottobre, sposava la causa della povera gente, contro il latifondo ed il privilegio. 

Fu così sentita quella battaglia per una maggiore giustizia sociale e per una più equa distribuzione del reddito che quel periodo è' conosciuto (?) come il biennio rosso .
I borghesi, i ricchi e quelli che tali si sentivano, soffrivano questo stato di cose e come per incanto nascevano movimenti più o meno moderati che si erano dati il compito (ovviamente spalleggiati e finanziati da quelli che non volevano perdere i propri privilegi e possedimenti) di riportare il tutto ad una normalità fatta come sempre di sfruttati e sfruttatori, di ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri .
Nascevano i fasci di combattimento.
La parte moderata di questi, otteneva rappresentanze in parlamento mentre quella a maggiore impatto sociale divenivano vere e proprie squadre punitive.
Piano piano, approfittando di una politica assente, di una corruzione ancora figlia dell'epoca giolittiana, con l'appoggio dei borghesi, dopo la buffonata di Porta Pia, i fasci, si impadronivano del parlamento e dello stato.
E ora? Anche oggi siamo in una crisi profonda, i ricchi diventano sempre più ricchi, la gente normale, cioè quella non ricca, che però, volendo sentirsi o ambendo ad essere tale, ha votato negli ultimi 20 anni per il privilegio, per la distruzione del concetto di cosa pubblica, dello stato e delle istituzioni, versa in una situazione drammatica.
Ma non c'è più il glorioso partito socialista a difendere la povera gente ...e neppure quello comunista ...i sindacati non rappresentano più i lavoratori... di Di Vittorio non c'è più traccia.
E allora stiamo assistendo all'assalto ed alla devastazione di ciò che resta delle nostre povere istituzioni da parte di un branco di idioti ignoranti guidati da un pagliaccio comico ma pericoloso che approfittando di un vuoto di valori e di idee,  sta attentando a quel che resta della nostra democrazia preparando quella che potrebbe essere una vera e propria svolta autoritaria !
Ciò che più indigna e spaventa è che questa deriva populista viene sempre più condivisa dalla gente che invece di aspirare ad una sana e nuova politica riformista che passi attraverso una democrazia indiretta ma partecipata, vuole prendere le solite scorciatoie che portano inevitabilmente al baratro come insegna la nostra storta recente.
Purtroppo la storia è presto dimenticata, non si fa più tesoro di essa, basta un Masaniello o un pifferaio per far sì che i topi ne restino affascinati!
Le offese alla dignità del Parlamento e della sua Presidente, da parte di questi nuovi paladini della giustizia sociale, che non ritengono degno nessun''altro a rappresentare gli italiani oltre a loro o che non conoscono il concetto democratico di riforme partecipate e condivise, ci stanno spingendo in un abisso ben peggiore di quello fascista che aveva almeno alla base, delle riflessioni e dei concetti politicamente e socialmente rilevanti.
Povera patria !!!