C'era il concerto
di Paul McCartney.
Ho realizzato un
sogno.
Sì, perché' Paul Mc
Cartney è stato il mito della mia giovinezza.
Veramente lo sono
stati i Beatles, ma Paul è stato sempre il mio preferito.
Forse perché il
meno scapestrato dei quattro, il meno tormentato, il più equilibrato, il meno
avvezzo alle mode anche di pensiero ed il meno influenzato dagli stili di vita e dalle "new wave of
life" che si susseguirono dalla metà degli anni sessanta in poi.
Ovviamente anche John e George erano miei idoli, ma
lui era speciale per me...
Aveva scritto Yesterday, Let it Be,
The Long and Winding Road, Hey Jude, Eleonor Rigby, The Fool on The Hill, We
Can Work It Out, She 'S Leaving Home, And I Love Her... la sua voce dolce ed al
contempo decisa e profonda, ha accompagnato la mia giovinezza.
Le ho
imparate tutte a memoria. Per poterle cantare, ho imparato a suonare la
chitarra.
Le suono ancora.
Le canto ancora.
Ho assunto, a tratti, il suo accento, l'accento
stretto di Liverpool, tanto pedissequamente le ho imparate.
Non ho mai smesso di ascoltarle.
Ho scoperto i Beatles perché un mio amico, verso
la fine degli anni '70 mi fece ascoltare Hey Jude, il cui coro finale era la
colonna sonora del Te Ati.
Ne rimasi folgorato.
Mi feci prestare quel 33 giri, vinile ovviamente.
Lo divorai.
In sequenza, in breve tempo, comprai tutti i loro
dischi.
Dopo un anno ero diventato un ottimo conoscitore
dei Beatles.
Poi l'8 dicembre del 1980 a New York, un pazzo sparò
a John Lennon uccidendolo.
Ne piansi.
Ne piansi molto.
Per ogni fan dei Beatles c'era sempre la speranza
di veder riunificato quel magico gruppo che si era sciolto nel 1970, ma con la
morte di John svaniva quel sogno.
Cominciarono a diffondersi le radio locali, nei
primi anni 80, molti giovani si cimentavano come dj ed io non ero da meno,
anche se ero visto un po' come un alieno poiché non mi piacevano quelli di
moda allora, come Pino Daniele, Vasco Rossi, gli ACDC, ma mi piacevano i
Beatles, anzi ne ero malato, un gruppo che si era sciolto nel 1970.
Ero considerato, come mi è capitato ultimamente, un
retrogrado.
Ma a me non interessava, io avevo il mio programma
in radio, ovviamente si chiamava " SPECIAL BEATLES"!
Ho tormentato mio fratello, facendoglieli piacere
per forza, i Beatles, dato che li ascoltavo in continuazione nella stanzetta
che era anche la sua, ma con l'Hi Fi che era il mio, per cui non poteva
opporsi....
Poi si cresce e si pensa che la gioventù con i suoi
tremiti, con i suoi batticuore, con le sue smisurate passioni appartenga ormai
ad un altro, non più a se stessi....
si pensa di essere un'altra persona, ormai matura e
presa da altre cose, dalla fretta, dall'ansia di vivere, dal quotidiano bello o
brutto che sia...
poi distrattamente, mentre lavori, ascolti Anna
allo studio che ti dice: " sai, c’è Paul McCartney all'Arena di Verona il
25 giugno, unica tappa italiana.."
Un tuffo al cuore... poi lascio perdere... non do molto peso alla notizia... faccio sempre così...
poi ci rifletto e penso che la colonna sonora della mia vita, è lì a portata di
mano.
Senza pensare compro i biglietti, organizzo e vado
a Verona con mia moglie ed i miei amici del cuore, Anna e Matteo.
Entro nell'Arena... mi guardo intorno... più di
20.000 persone da tutt'Europa... mi tremano un po' le gambe... non realizzo
ancora... scende il buio.... entra Paul... canta, poi saluta, parla in
italiano, scherza con noi... intorno a me ragazzini di 15 anni... ragazzi di 40
anni... bambini di 70 anni... sembravamo tutti coetanei...
Solo quando ho visto Paul sedersi al piano ed
iniziare l'arpeggio di Let It Be ho realizzato dove fossi... sono entrato in
una specie di trance emotiva... i miei ricordi, i miei momenti di vita banale
vissuta da ragazzo, i miei momenti di buio sono riaffiorati e mi sono sembrati
reali, presenti... ero lì da solo con il ragazzo che ero che non sgomitava con
l'uomo che si trovava di fianco ma che sembrava dargli forza, coraggio, vigore,
rinnovata voglia di vivere perché' gli "sussurrava con parole di
saggezza" che la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza.
Ho realizzato un sogno.
Grazie Paul.