11 gennaio 2017

Faber

Oggi sono 18 anni che te ne sei andato.
Ricordo sempre ...quei giorni passati a rincorre il vento,a volere far scendere dal mio torrente i lucci argentati...invece sale la nebbia sui prati bianchi come cipressi nei camposanti,comunque,lascia che sia fiorito,Signore,il suo sentiero, perché si sa,la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio!
Ma seppure Michè non ti ha scritto spiegando perché,sembra ancora sentirlo cianciare nel grembo umido,scuro del tempio che Fernandinho resiste e vomita e si contorce dal dolore,anche se gioia e dolore hanno il confine incerto nella pietà che non cede al rancore,ma nonostante io sia molto più ubriaco di voi,per quanto voi vi sentiate assolti siete per sempre coinvolti!
Chissà cosa ne sarà di Charlie che cadde mentre lavorava e di Marinella che fu portata in cielo su una stella, di Sally col suo tamburello,di Titti coi suoi due amori e di Franziska che è stanca di ballare con un uomo che non ride e non la può baciare... e del matto che aveva un mondo nel cuore o del chimico morto senza l'amore che aveva invece fermato il malato di cuore? Dormono,dormono sulla collina.Dormono insieme a Te. Le vostre ossa regalano ancora alla vita, le regalano ancora l'erba fiorita.
Dai diamanti non nasce niente
Dal letame nascono i fior!
Ciao dolce Faber

9 gennaio 2017

Si, Viaggiare!

La nostra " radiosa" amica Anna A. Formica ha appena creato un gruppo su Whatsapp che porta lo stesso nome del post che mi accingo a scrivere.
Lo ha creato per dare un seguito al viaggio appena concluso che ci ha portato in diverse località del nord italia.
Il gruppo partito la mattina del 4 di gennaio (alle 7 e 37 come ci ha ricordato per tutto il viaggio Gennaro Montone fino a fracassarci i cabbasisi) composto da affezionati partecipanti e da alcune novità, è molto variegato: c’è chi è single, chi è sposato e chi si è fidanzato da poco, c’è chi si frequenta spesso e chi non lo fa, c’è chi è appassionato di arte, chi lo è di musica, chi lo è di lavoro o di calcio o di quello che gli pare.
C’è un tratto che accomuna tutti: la voglia di confrontarsi, conoscere e comprendere chi e che cosa c'e' oltre noi stessi ed il nostro quotidiano. Non è vero. C’è solo la voglia di rilassarsi, di uscire dalla routine, di abbandonare pensieri e preoccupazioni e (ri)vivere come se si fosse degli adolescenti in gita scolastica!
Appena saliti sull'autobus si crea un' intesa inaspettata ed inspiegabile, un clima familiare e conosciuto dove ognuno è a proprio agio, sta bene, si sente parte integrante di un tutt'uno.
Basta un'oretta e tutti si sciolgono, ci si sente accomunati da uno stesso destino, da quella meta che insieme ci si è prefissati di raggiungere... ma è il primo convivio quello che dà il colpo di grazia a qualsiasi tentennamento, ad ogni remora... ci si siede a casaccio, senza gruppi preordinati e si entra in contatto con quell'intimità di ognuno che è il mangiare e il bere.
Si canta, si conversa e ci si confronta su tutto ciò che capita, si ride a crepapelle, si mangia come da Lucullo, si visitano città, castelli, musei.
Si impara un po' d'arte, di storia, di architettura, ma si impara soprattutto a vivere insieme, a posporre le proprie esigenze a quelle del gruppo.
Si torna, poi, tristi e felici, con gli occhi ed i sensi inebriati da un'esperienza tanto totalizzante per tempo ed emozioni.
Con la consapevolezza che ciò che rimarrà sarà il confronto generato che avrà contribuito ad accrescere la conoscenza di noi stessi e degli altri ed a rendersi sempre più conto di quali e quante cose ci siano oltre il nostro quotidiano che di solito ignoriamo e che adesso abbiamo sempre più voglia di catturare e non lasciarci sfuggire.
Com'è cambiato il tratto che ci accomuna adesso che siamo arrivati rispetto a quello di quando siamo partiti.
Alla prossima.
Grazie a tutti.