Dopo dieci anni di impegno, dopo mille
battaglie, alcune giuste, altre meno, dopo un milione di prese di posizione,
talune sacrosantamente vere e tal altre palesemente infondate od erronee, dopo
innumerevoli confronti e dibattiti, discussioni pacate o diatribe al limite
dello scontro, questa campagna elettorale, non mi vedrà tra i protagonisti.
L'uomo è un animale
politico, diceva Aristotele, nel senso che ognuno dovrebbe sentire
l'obbligo naturale di occuparsi dell'amministrazione della polis.
Io, più che come un obbligo, ho sempre avvertito
l'impegno politico, fin da ragazzo, come un mezzo nobile ed appassionato per
interagire con la gente, con gli altri, con il mondo. Ho sempre vissuto l'esperienza amministrativa come
il modo migliore per andare incontro agli altri, per rendere il loro, il nostro
habitat un posto in cui valesse la pena vivere, attraverso la creazione di
sempre migliori condizioni di vivibilità, di sostenibilità, di rispetto per
l'ambiente, per il proprio territorio, per se stessi. Pensavo... ancora penso che il risultato del
proprio impegno è tanto maggiore quanto maggiore è la coesione con gli altri
amministratori, sarebbe addirittura l'apoteosi se si riuscisse a creare tra di
loro anche un vero e solido rapporto di amicizia, poiché, come un
moltiplicatore Keynesiano, potrebbe portare a risultati eccelsi!!!
La mia esperienza non è stata proprio questa, devo
ammetterlo.
Non sono riuscito a creare con i miei compagni di
avventura quell'empatia, quell'andare insieme verso la stessa direzione che
avrebbe reso la nostra attività veramente meritoria, duratura e degna di essere
ripetuta.
Non è stato cosi. Non sempre per colpa degli altri.
Succede quando si hanno visioni, progetti ed
intenti differenti.
Succede quando la composizione di una lista non è
frutto di un progetto unitario, non nasce da quell'appartenenza politica che
avrebbe avuto delle finalità ed obiettivi condivisi. Succede.
Ho sperato in questa ultima fase di poter mettere
la mia piccola esperienza , in un modo o nell'altro, al servizio di giovani
innamorati della politica e del proprio territorio e contribuire a gettare le
basi per un nuovo inizio, per un nuovo approccio... per un nuovo.
Non si è potuto fare.Imperano le stesse vecchie generazioni. Dominano le stesse regole.Comandano le stesse logiche.E allora si sta a casa. Non senza rimpianti, perché è un po' come smettere
di fumare. Devi farlo, perché altrimenti ti può venire un
cancro, un enfisema e decidi di smettere.Ma sarebbe da falsi non ammettere che fumare,
(ovviamente per chi lo ha fatto e molto) resta bello e rilassante, così come
sarei bugiardo a non ammettere che l'idea del confronto ( a volte anche dello
scontro) della ricerca del consenso, della ricerca condivisa della soluzione ad
un problema, della campagna elettorale con l'adrenalina che sprigiona, non mi
affascini ancora e mi manchi. Si spera sempre di poter ritornare a fumare se si
inventasse qualcosa che non lo renda dannoso.
Si spera di poter tornare a potersi innamorare
delle cose, delle sorti degli altri, di tutti, quando ce ne saranno quelle che
per me saranno le condizioni ideali.
Ora non fumo e non mi ricandido.
Il perduto amor...