17 aprile 2014

Del perduto amor...


Dopo dieci anni di impegno, dopo mille battaglie, alcune giuste, altre meno, dopo un milione di prese di posizione, talune sacrosantamente vere e tal altre palesemente infondate od erronee, dopo innumerevoli confronti e dibattiti, discussioni pacate o diatribe al limite dello scontro, questa campagna elettorale, non mi vedrà tra i protagonisti.
L'uomo è un animale politico, diceva Aristotele, nel senso che ognuno dovrebbe sentire l'obbligo naturale di occuparsi dell'amministrazione della polis.
Io, più che come un obbligo, ho sempre avvertito l'impegno politico, fin da ragazzo, come un mezzo nobile ed appassionato per interagire con la gente, con gli altri, con il mondo. Ho sempre vissuto l'esperienza amministrativa come il modo migliore per andare incontro agli altri, per rendere il loro, il nostro habitat un posto in cui valesse la pena vivere, attraverso la creazione di sempre migliori condizioni di vivibilità, di sostenibilità, di rispetto per l'ambiente, per il proprio territorio, per se stessi. Pensavo... ancora penso che il risultato del proprio impegno è tanto maggiore quanto maggiore è la coesione con gli altri amministratori, sarebbe addirittura l'apoteosi se si riuscisse a creare tra di loro anche un vero e solido rapporto di amicizia, poiché, come un moltiplicatore Keynesiano, potrebbe portare a risultati eccelsi!!!
La mia esperienza non è stata proprio questa, devo ammetterlo.
Non sono riuscito a creare con i miei compagni di avventura quell'empatia, quell'andare insieme verso la stessa direzione che avrebbe reso la nostra attività veramente meritoria, duratura e degna di essere ripetuta.
Non è stato cosi. Non sempre per colpa degli altri.
Succede quando si hanno visioni, progetti ed intenti differenti.
Succede quando la composizione di una lista non è frutto di un progetto unitario, non nasce da quell'appartenenza politica che avrebbe avuto delle finalità ed obiettivi condivisi. Succede.
Ho sperato in questa ultima fase di poter mettere la mia piccola esperienza , in un modo o nell'altro, al servizio di giovani innamorati della politica e del proprio territorio e contribuire a gettare le basi per un nuovo inizio, per un nuovo approccio... per un nuovo.
Non si è potuto fare.Imperano le stesse vecchie generazioni. Dominano le stesse regole.Comandano le stesse logiche.E allora si sta a casa. Non senza rimpianti, perché è un po' come smettere di fumare. Devi farlo, perché altrimenti ti può venire un cancro, un enfisema e decidi di smettere.Ma sarebbe da falsi non ammettere che fumare, (ovviamente per chi lo ha fatto e molto) resta bello e rilassante, così come sarei bugiardo a non ammettere che l'idea del confronto ( a volte anche dello scontro) della ricerca del consenso, della ricerca condivisa della soluzione ad un problema, della campagna elettorale con l'adrenalina che sprigiona, non mi affascini ancora e mi manchi. Si spera sempre di poter ritornare a fumare se si inventasse qualcosa che non lo renda dannoso.
Si spera di poter tornare a potersi innamorare delle cose, delle sorti degli altri, di tutti, quando ce ne saranno quelle che per me saranno le condizioni ideali.
Ora non fumo e non mi ricandido.
Il perduto amor...