30 marzo 2013

Poeticamente...

Nel mezzo del cammin di nostra vita, sola e pensosa il limitar di gioventù salivi o cavallina, cavallina storna che portavi colui che non ritorna, ma se non andrò sempre fuggendo di genti in genti mi vedrai seduto sotto l'albero a cui tendevi la pargoletta mano, o Valentino vestito di nuovo, perché vuolsi così cola ove si puote ciò che si vuole e più non dimandare!

Ma d'in su la vetta della torre antica il passero solitario sta sul cuore della terra, trafitto da un raggio di sole e ora... gira sui ceppi accesi lo spiedo scoppiettando... ei fu!
Questo di sette è il più gradito giorno, godi fanciullo mio, "quant'è bella giovinezza che di fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia"
Taci!

23 marzo 2013

L' Abitudine

L'abitudine


Pochi giorni fa con il mio amico Matteo, come ci capita spesso di fare, dissertavamo sull'accezione negativa del verbo rischiare e del suo sostantivo rischio.

Parimenti l'abitudine è sempre vista in chiave negativa.
L'abitudine è considerata la naturale evoluzione di ogni sentimento o stato , come per esempio l'amore, la ricchezza, il benessere, come pure del dolore, della pena, dell'indigenza e così' via , è il ripiego di ogni slancio, la negazione di ogni impulso, il rifiuto di qualsiasi passione, il biasimo della gioventù'.

Ma come in una situazione o in una persona bisogna sforzarsi sempre di vederne i tratti positivi piuttosto che, uniformarsi al concetto o al giudizio della massa, così io è Matteo concludevamo che rischio e rischiare non hanno affatto quella valenza negativa che in genere gli si riconosce, tanto è vero che si dice " ha rischiato di vincere , o che quel tal giocatore ha rischiato di segnare ..."

Mi sono abituato a pensare sempre, prima di parlare, anzi ho l'abitudine di non sparlare di qualcuno se non lo conosco.. 
Oh ps...! Sto parlando di abitudini che non mi sembrano negative ... Quindi l' abitudine non è' sempre quella cosa brutta a cui si pensa non appena la si nomina; certo e' pur vero che avere l'abitudine di alzarsi o addormentarsi o rincasare o pranzare ad un certa ora non è proprio il massimo e certamente non si sposa con la sregolatezza della giovinezza, ma certamente non vuol dire morte dei sensi e delle passioni!
All'abitudine io non ho mai dato una valenza negativa.
Anzi.
E' qualcosa di necessario in ognuno senza cui ognuno perderebbe la propria individualità , la propria riconoscibilità' la propria unicità 
Sono le abitudini che qualificano in un modo o nell' altro il nostro vivere ed il nostro essere...
E' così.
Bisogna convincersene.
Come dire...

Bisogna farci l'abitudine!!!

17 marzo 2013

Scherzi letterari...

Nel pensare che chi la fa l'aspetti, non può negarsi il dilemma tra il dire e il fare, come pure l'interrogativo sulla fine del dito messo tra moglie e marito, ma una volta assodato che l'epifania tutte le feste porta via come si spiega il ferragosto messo la' a sconfessare il proverbio ?
Forse con il fatto che viene il 15, mentre 30 giorni a novembre con aprile giugno e settembre, di ventotto c'è n'è uno, ma non è' Pasqua che viene il trentuno e a marzo pazzerello esce il sole e prendi l'ombrello che come gli amici quando piove non lo trovi mai, pure se di amici come loro a che servono i nemici, ne' mici ne' cani che sono fedeli e di gran lunga i più' fedeli a...mici dell'uomo e sono carnivori mentre è risaputo che una mela al giorno toglierebbe il medico di torno pur sapendo che se è' sempre meglio una gallina vecchia che fa buon brodo piuttosto che l'uovo di oggi, sempre da preferirsi alla gallina di domani anche se vecchia purché  non si indaghi su chi dei due sia nato prima .
Ma per dirla tutta sarebbe opportuno che cominciasse a giocare a carte anche chi è' fortunato in amore, almeno ogni tanto, per rafforzare la convinzione che una volta al mese non porta spese, ma senza esagerare considerando che tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo Zampino da non confondere con lo zampone che si mangia a Capodanno e che è stato portata via dalla già citata epifania, anche perché chi si fa un debito a Natale e se lo toglie a Pasqua si fa un buon Natale ed una cattiva Pasqua.
Ah! A proposito... Tanti auguri... A tutti.
A tutti i Giuseppe !
P. S.

(Pubblica Sicurezza)

15 marzo 2013

Il mondo di Dolly

Sto vicino al camino in questa uggiosa serata di fine inverno con dei cari amici .
Dopo la pizza e l' Inter giro con il telecomando in cerca di qualcosa da vedere sui circa 800 canali a disposizione, ma a differenza di quando ne avevamo solo due, non c'è nulla di interessante o di originale che valga la pena di guardare.
Mi soffermo sui canali Rai sperando di imbattermi in qualcosa di buono, mi è rimasto il preconcetto che la RAI sia migliore, non ci posso far nulla, ma mi imbatto nel clone di X factor, che è già un clone (nel gergo moderno si chiama format), di quello americano. 
Mi soffermo per qualche minuto e guardo tristemente due cariatidi quali sono la Carrà e Cocciante, una improbabile cantante rossa di cui non ricordo neanche il nome ed uno che ha sempre creduto di essere un cantante, ma che ne è l'antitesi.
Il programma di chiama " The voice" e come dicevo è la copia di quel l'alta stronzata che hanno fatto su Sky.
Si propone di cercare una voce nuova, la voce, ma non farà altro che proporre le solite voci, tutte uguali, tutte idiota mente alte, tese ad imitare quelle di qualche cantante famoso, ma solo nell'estensione, ignorando che una canzone la si sente, la si vive, la si indossa, la si possiede e poi la si canta.

Cantare, così come suonare, recitare, ballare, si chiamano arti, proprio perché non possono limitarsi ad una vuota rappresentazione ed esibizione, ma devono dover dire e dare qualcosa di più.
Ancora una volta mi rendo conto che il vacuo, il banale, l'ovvio la fanno da padrone in questa sciocca epoca !
Che idioti e degni simili della pecora Dolly, sono diventati i consumatori di queste schifezze... o è il contrario... cioè così vogliono ridurci.
Nel dubbio me ne vado a dormire!

Fermare il vento con le mani

Sono stato in adolescenza e prima giovinezza cattolico osservante, per un periodo anche ciellino, poi la chiesa ha cominciato ad andarmi stretta.
Le mie esigenze ed istanze anche civili cozzavano con i dogmi e le certezze di fede che cominciavo a criticare ed addirittura a detestare al punto da allontanarmi inesorabilmente dalla chiesa e dal suo apparato che per me era sempre più immobile ed obsoleto, lontano dalla realtà, dalla vita, con quelle contraddizioni enormi tra quanto predicato e quanto fatto.
Oggi mi considero un cristiano nel senso di condividere la filosofia e la dottrina sociale di Cristo e la morale cristiana che giocoforza mi ha forgiato ed a cui mi ispiro.
Non sono assolutamente cattolico.
Dal punto di vista politico, dopo un periodo di confusione giovanile, coerentemente con il percorso religioso di cui ho appena detto, mi considero un moderato riformista, ovviamente di sinistra, iscritto ed elettore del PD.
Senza enfasi ho assistito al l'elezione del Papa, così come ho guardato in televisione le immagini della prima seduta del nuovo parlamento, anche qui senza enfasi, anzi, con la disillusione di chi, in fondo, non si aspetta nulla di nuovo e di diverso.
Ma invece riflettevo che forse non è' così , che forse qualcosa sta davvero cambiando...
Ho visto un Papa che saluta dicendo "buonasera!", che viaggia in pulmino e che esce da solo e senza scorta, che parla senza quel tono lamentoso e clericale di chi vuol lasciare intendere che la sua nomina sia stata divina e non umana così come in realtà è... 
In egual maniera ho visto quei ragazzi seduti in Parlamento, non ci capiscono un tubo,probabilmente non faranno o non riusciranno a fare nulla di ciò' che hanno detto e probabilmente non saranno rieletti se si tornasse alle urne... ma hanno messo in difficoltà i volponi, i vecchi, già' solo con la loro presenza, presenza che dimostra che il potere non è per sempre, che ci vuole poco per perderlo o per conquistarlo, che nulla e' eterno... il Papa sta facendo lo stesso con l'altro dinosauro, l'apparato della Chiesa cattolica, i cardinali che l' hanno eletto e che già  se ne pentono.
Già solo con la sua presenza e con il modo di fare, sta testimoniando a loro ed al mondo che qualcosa cambierà, che dopo di lui nulla sarà come prima, che la chiesa sarà più vicina al mondo, alla gente, alla realtà, così come la politica che,qualunque sarà la sorte dei grillini, non potrà più essere la stessa, grazie a loro dovrà cambiare per forza, non potrà più essere un potere autoreferenziale ed avulso dalla vita vissuta.
Improvvisamente sento che sarà così.
Io voglio crederei.
Io ci credo.

Per dirla con Eduardo: " ... Che dico vicin' 'o vient' ... Nun sciuscià ?

4 marzo 2013

Il regno dell'ovvio

Nell'epoca che viviamo sono poche le occasioni per scegliere liberamente di fare o non fare qualcosa!
Non ce ne accorgiamo, ma i detentori del potere mediatico, che poi è quello determinante della nostra società, ci impongono con messaggi subliminali o palesi mode, gusti, tendenze, preferenze e così via...
Per esempio , il successo del movimento 5 stelle di Grillo, ha avuto il successo che ha avuto anche grazie alla televisione che i grillini tanto detestano...
Ora ci stanno sommergendo di programmi, concerti e celebrazioni sul povero Lucio Dalla...
Evidentemente chi decide, chi comanda, chi fa i palinsesti televisivi o le scalette dei giornali o dei programmi di intrattenimento ha stabilito che tutti dobbiamo amare, ammirare, ricordare e conoscere Lucio Dalla.
Io lo ho sempre amato, da quando cantava Sylvie nei primi anni 70 e fino alla metà degli anni 80, quando ha cominciato ad essere ovvio e scontato, commerciale e senza più' nulla di interessante da dire, secondo il mio modestissimo avviso. 
Quindi non lo ho più ascoltato.
Ma ecco che proprio quando uno non ha più nulla da dire vene osannato in questa nostra stupida epoca... Quando ha scritto capolavori come La sera dei Miracoli, Com'è profondo il mare, Mambo, Milano, Disperato ertico Stomp e tanti altri,  il grande pubblico ( sempre influenzato dai grandi media) lo ha etichettato, schedato ed evitato per poi esaltarlo quando è divenuto ovvio e scontato.
Lo ho amato, dicevo, ma non è mai stato il mio cantante preferito.
Ho sempre cercato in ogni canzone ed in chi la canta l'arte di tradurre, in un connubio perfetto di musica e parole , UN' EMOZIONE, ma in un modo originale, mai ovvio e banale..
È per questo che ho sempre amato più di ogni altro Fabrizio De Andre'.Ma questo è un mio punto di vista...
Mentre sto scrivendo su Rai 1 c'è l'ennesima commemorazione di Lucio Dalla....è già'...oggi sarebbe stato il suo settantesimo compleanno... Ne è' pieno il web, le tv, i giornali....
Perché si decide di esaltare qualcuno e dimenticare qualcun' altro?
Domani, il 5 marzo del 1943 un altro Lucio avrebbe compiuto 70 anni... Lucio Battisti, il grande Lucio Battisti, patrimonio nazionale, il cantante che ha rivoluzionato il pop italiano degli anni 70, un musicista schivo e riservato che quando ha capito di non aver più nulla o più' nulla di originale da comunicare, si è ritirato, non è diventato ovvio e scontato...
Si è ritirato in buon ordine, lasciando solo capolavori e nessuno spazio a chi ha fatto dell'ovvio e del banale la sua ragione di vita, questi squallidi manovratori di cervelli e coscienze...
Avrebbe compiuto settant'anni domani, un giorno dopo di Lucio Dalla... ma è morto nel 1998.
Aveva solo 55 anni... Il mio omaggio ed il mio solitario pensiero stasera va a te, grande Battisti... Penseri e Parole.!

3 marzo 2013

Se gioventù sapesse

Quando ero ragazzo, un uomo di 50 anni era definito " 'nu viecchie 'e cinquant'anne" .
Anche da me.
Adesso li ho io, ho quasi cinquant'anni, ma non mi sento vecchio, come presumibilmente non si sentivano tali neanche quelli che così apostrofavo.
Forse perché' la vita è cambiata, è migliorata o forse perché' per se stessi si è sempre giovani, ci si sente sempre giovani... l'anima resta giovane, bambina e non si arrende al tempo come fa il nostro corpo, che più invecchia e meno ci assomiglia...
Nonostante ciò la vita resta meravigliosa, una scoperta giornaliera, un assaporare e gustare ogni momento, ogni attimo, ogni sensazione... assaporare ogni cosa, ogni esperienza nuova e diversa con consapevolezza piena, cogliendone ogni essenza, senza bruciarla con la fretta, la frenesia e l'incoscienza della giovinezza...
Oggi c’è un sole che annuncia un'imminente risveglio.. una nuova primavera... mi soffermo a guardare le gemme gravide degli alberi pronte a scoppiare in una fantasia di gioia e colori che non smette di stupirmi, il colore dell'erba che sta diventando di un verde diverso da quello di ieri, riempio la mia vita, le mie narici di un profumo sempre uguale e sempre diverso che una volta non coglievo o che come un'ape prendevo e portavo senza mai trattenerne un po' per me...
Com’è meravigliosamente sorprendente, più intensa e piena la vita!
SE GIOVENTU' SAPESSE...