19 gennaio 2012

Buen retiro

Io faccio un ragionamento molto più terra terra. Oggi, per me, Montoro (Inferiore) è il "buen retiro": vi ritrovo una dimensione umana che nella mia città (sono di Salerno) che certo non è grandissima (e che - sia ben chiaro! - amo in modo viscerale), non potrei sognare nè immaginare. Appena mi è possibile - e chi mi conosce lo sa - scappo via dalle luci d'artista, dall'arbre magique, dal caos cittadino che molto spesso non mi consente di parcheggiare neppure la Vespa, e più rapidamente e "controcorrente" che posso, torno a Montoro, dove - e di questo sono grato ai montoresi - mi sento a casa: al Municipio, dove conosco il sindaco, il ragioniere capo, il comandante dei vigili, diversi assessori (cito alla rinfusa); al bar, dove prendo il caffè conversando del più e del meno con il "pasticciere capo", al circolo dove cerco di apprendere (male) i rudimenti del tressette dagli amici più grandi; finanche in chiesa e ovviamente in piazza. Già: "la" piazza... Se il paese fosse più grande, dovrei cominciare a specificare, intanto, a quale mi riferisco. Ma questo, ovviamente, sarebbe il meno.. Capisco come, a molti, questa dimensione stia stretta: è legittimo che si aspiri a vivere in un comune grande, importante, "pesante" sul piano politico negli àmbiti della provincia e della regione di appartenenza. Ed è altrettanto legittimo pensare che anche il nostro paese possa crescere, al di là dei benefici che se ne potranno ricavare. Sarebbe un peccato, però, se dietro a quest'aspettativa, pur - ripeto - legittima, si nascondesse, occultato da pretestuose ragioni di sorta quali l'accesso a finanziamenti più cospicui (elargiti da chi?! E con quale danaro, considerato il tempo di "vacche magre" che stiamo vivendo?!) e l'ottimizzazione della spesa pubblica (vedi: riduzione dei costi della politica), l'aspirazione narcisistica di chi considera il privilegio di vivere in un piccolo centro di provincia come una sorta di fardello da cui liberarsi. Facciamo in modo che Montoro Inferiore diventi grande restando piccola com'è: dotiamola di servizi maggiori e sempre più efficienti: una biblioteca che possa "catturare" studenti e studiosi; un teatro attraverso cui creare un movimento culturale "stabile"; uno stadio polisportivo. Diamole una visibilità con iniziative intraprendenti, capaci di catturare l'attenzione dei media e della gente. Ma non snaturiamola facendola diventare un gigante con le gambe di un bambino. Facciamo che diventi grande... Ma lasciamo che rimanga... Inferiore!
                                                                                                                              di Matteo Cantarella