28 giugno 2016

Canone inverso

Di nuovo al mare,dopo due anni,all'ombra precaria del mio ombrellone, insofferente, come sempre dopo un quarto d'ora di mare, non trovo di meglio da fare che guardarmi intorno con aria un po' impicciona.
Mi soffermo a pensare che mi trovo in uno dei posti più belli del mondo,ci vengono dal Giappone o dall'Australia per ammirarli,ma nessuno sembra esserne consapevole, tanto meno chi gestisce le istituzioni, in larga parte famelici ed incolti idioti,incapaci di avere e quindi di inculcare,un senso di rispetto per ciò che si è avuto la fortuna di godere.

Un senso di rispetto che possa permettere di creare le condizioni per un serio piano di sfruttamento turistico,privilegiando, per esempio le autostrade del mare che con un intelligente e condiviso servizio PUBBLICO di navette possa consentire una vivibilità,una godibilità ed una sostenibilità di quello che,mi ripeto, è uno dei posti più belli al mondo, la Costa d'Amalfi.

Invece,ci si trova invasi da milioni di auto che cercano inutilmente un parcheggio e che intasano quei borghetti ameni, dove lo smog, i clacson, la folla informe e a tratti impazzita sostituisce l'ammirazione, anzi la contemplazione di questi posti scelti dagli Dei. E tutto per un posto al sole!
Sulla spiaggia uno stuolo di uomini glabri ma barbuti,tutti tatuati,in compagnia di bambole gonfiabili con le zizze rifatte e unghie da strega variopinte che non disdegnano, però, all'ora di pranzo, di maneggiare pirofile pomodorose piene di parmigiana e pasta al forno che smascherano una identità popolare certamente più vera e autentica rispetto alla pacchianeria ostentata nella speranza di spacciarla per omologante "trendytudine"!!!
Mi sforzo di cercare qualcuno con la pancia come la mia (pure più piccola) o con un petto ordinatamente villoso,(ovviamente di una certa fascia d'età)...ho nostalgia di quella tanto denigrata cellulite che dava un senso di normale femminilità mediterranea alle donne. Mi guardo in giro... niente da fare! Maschi e femmine sembrano somigliarsi tutti. Tutti obbedienti agli stessi canoni estetici, fisici e comportamentali, ignorantemente accidiosi nell'indifferente accettazione di ciò che è stabilito per loro e per la loro pretenziosa ed ineducata prole.
Si odono sempre meno voci fuori dal coro.
Nessun canone inverso!

27 giugno 2016

La consapevolezza

Conquista dell’età adulta.
Si, infatti.
In gioventù del tutto assente, tranne che in pochi casi, perlopiù patologici.
Da giovani, da ragazzi si insegue la vita, non è mai notte e non è mai tardi; c’è la percezione che tutto sia possibile, che le distanze non esistano, che tutto il mondo ti sia amico; si condividono i problemi del mondo intero che diventano ragione di vita; uno per tutti e tutti per uno! C’è la convinzione che tutto quanto ci sia da fare. Da vedere, da visitare sarà prima o poi fatto, visto o visitato, con la percezione del tempo come di una entità infinita; si bruciano i vent'anni dietro ad estati interminabili, a notti infinite, a canzoni cantate, a film visti, a libri letti, a migliaia di volti che ti passano accanto senza che te ne accorga; ogni giorno cancella quello precedente, non ne lascia memoria o traccia, ogni nuova esperienza sostituisce quella precedente, senza che se ne faccia tesoro...
Insomma, la vita è semplicemente vissuta. 
Con le piccole pene d'amore, di amicizia e di studio che ti sembrano montagne insormontabili...
Ma la consapevolezza di ciò che si sta vivendo, no, quella non c’è.
Non appartiene alla giovinezza, c’è troppa frenesia e voglia di vivere, di gioire e godere per soffermarsi a riflettere su ciò che ci sta accadendo e sul senso che possa avere.
Poi, crescendo, si prende coscienza che la vita non è solo una festa a cui si è invitati per bere, mangiare e divertirsi:
Si prende coscienza che qualcuno dovrà alla fine lavare i piatti e rimettere tutto in ordine...
Si prende coscienza che prima c'era qualcuno che lo faceva.
Si prende coscienza che ora tocca a noi.
Si prende coscienza...
Eccola.
La consapevolezza.
È ciò che rende piena la vita, che dà un senso compiuto ed eterno ad ogni cosa che si fa, che si guarda, che si vive...
Ogni esperienza diventa rotonda, completa, assaporata e gustata...
D'altro canto, però ti fa fare i conti col dolore, con la sconfitta, te li fa toccare con mano, te li fa conoscere da vicino, dà ma ti dà anche gli strumenti per lottare, per combattere e per tornare ad alzarti.
Ti permette di considerare la vita per ciò che è.
Buio e luna piena.