21 novembre 2017

Il dolore

Ti prende alle spalle, d’improvviso, ti afferra alla gola e stringe... stringe, ti fa mancare l’aria.
Lotti, ti giri per guardarlo in faccia, ma ecco che ti stordisce con fendenti precisi al volto, agli occhi, al naso, ti fa cadere... cerchi di rialzarti come un pugile suonato, ma non ce la fai, cadi ancora e non vedi nulla intorno... i colpi sul viso, sugli occhi, ti hanno appannato la vista, cerchi le corde del ring... ne trovi svariate a sostenerti e sembra che lo facciano... ti rialzi ... sembri poter stare ancora in piedi... ma appena le lasci cadi ancora rovinosamente.
Passa del tempo e i segni sono ancora evidenti, mi guardo allo specchio e li vedo tutti in volto... ma lui,l’aggressore non si manifesta, non lo riconosco... mi giro di scatto per vedere dov'è... non sento più colpi sul viso, ma so che non è lontano, anzi mi è molto vicino, mi accompagna, lo sento nello stomaco, nelle viscere, nella mente, sempre più forte e incalzante.
Adesso lo riconosco il mio dolore.
Cammino per la campagna tiepida di un autunno immaturo.
Il vento sbalza le foglie morte dei ciliegi che solo poco fa erano festanti e fioriti.
Sento i miei pensieri levarsi, poi cadere e di nuovo balzare in aria come quelle foglie.
Le fermerà l’inverno.

Le rigenera una nuova primavera.