28 giugno 2013

I miei Beatles...

Sono stato, l'altra sera, all'arena di Verona.

C'era il concerto di Paul McCartney.
Ho realizzato un sogno.
Sì, perché' Paul Mc Cartney è stato il mito della mia giovinezza.
Veramente lo sono stati i Beatles, ma Paul è stato sempre il mio preferito.
Forse perché il meno scapestrato dei quattro, il meno tormentato, il più equilibrato, il meno avvezzo alle mode anche di pensiero ed il meno influenzato dagli stili di vita e dalle "new wave of life" che si susseguirono dalla metà degli anni sessanta in poi.
Ovviamente anche John e George erano miei idoli, ma lui era speciale per me...
Aveva scritto Yesterday, Let it Be, The Long and Winding Road, Hey Jude, Eleonor Rigby, The Fool on The Hill, We Can Work It Out, She 'S Leaving Home, And I Love Her... la sua voce dolce ed al contempo decisa e profonda, ha accompagnato la mia giovinezza.
Le ho imparate tutte a memoria. Per poterle cantare, ho imparato a suonare la chitarra.
Le suono ancora. 
Le canto ancora. 
Ho assunto, a tratti, il suo accento, l'accento stretto di Liverpool, tanto pedissequamente le ho imparate.
Non ho mai smesso di ascoltarle.
Ho scoperto i Beatles perché un mio amico, verso la fine degli anni '70 mi fece ascoltare Hey Jude, il cui coro finale era la colonna sonora del Te Ati. 
Ne rimasi folgorato.
Mi feci prestare quel 33 giri, vinile ovviamente.
Lo divorai. 
In sequenza, in breve tempo, comprai tutti i loro dischi.
Dopo un anno ero diventato un ottimo conoscitore dei Beatles.
Poi l'8 dicembre del 1980 a New York, un pazzo sparò a John Lennon uccidendolo.
Ne piansi.
Ne piansi molto.
Per ogni fan dei Beatles c'era sempre la speranza di veder riunificato quel magico gruppo che si era sciolto nel 1970, ma con la morte di John svaniva quel sogno.
Cominciarono a diffondersi le radio locali, nei primi anni 80, molti giovani si cimentavano come dj ed io non ero da meno, anche se ero visto un po' come un alieno poiché non mi piacevano quelli di moda allora, come Pino Daniele, Vasco Rossi, gli ACDC, ma mi piacevano i Beatles, anzi ne ero malato, un gruppo che si era sciolto nel 1970.
Ero considerato, come mi è capitato ultimamente, un retrogrado.
Ma a me non interessava, io avevo il mio programma in radio, ovviamente si chiamava " SPECIAL BEATLES"!
Ho tormentato mio fratello, facendoglieli piacere per forza, i Beatles, dato che li ascoltavo in continuazione nella stanzetta che era anche la sua, ma con l'Hi Fi che era il mio, per cui non poteva opporsi....
Poi si cresce e si pensa che la gioventù con i suoi tremiti, con i suoi batticuore, con le sue smisurate passioni appartenga ormai ad un altro, non più a se stessi.... 
si pensa di essere un'altra persona, ormai matura e presa da altre cose, dalla fretta, dall'ansia di vivere, dal quotidiano bello o brutto che sia...
poi distrattamente, mentre lavori, ascolti Anna allo studio che ti dice: " sai, c’è Paul McCartney all'Arena di Verona il 25 giugno, unica tappa italiana.."
Un tuffo al cuore... poi lascio perdere... non do molto peso alla notizia... faccio sempre così... poi ci rifletto e penso che la colonna sonora della mia vita, è lì a portata di mano. 
Senza pensare compro i biglietti, organizzo e vado a Verona con mia moglie ed i miei amici del cuore, Anna e Matteo.
Entro nell'Arena... mi guardo intorno... più di 20.000 persone da tutt'Europa... mi tremano un po' le gambe... non realizzo ancora... scende il buio.... entra Paul... canta, poi saluta, parla in italiano, scherza con noi... intorno a me ragazzini di 15 anni... ragazzi di 40 anni... bambini di 70 anni... sembravamo tutti coetanei...
Solo quando ho visto Paul sedersi al piano ed iniziare l'arpeggio di Let It Be ho realizzato dove fossi... sono entrato in una specie di trance emotiva... i miei ricordi, i miei momenti di vita banale vissuta da ragazzo, i miei momenti di buio sono riaffiorati e mi sono sembrati reali, presenti... ero lì da solo con il ragazzo che ero che non sgomitava con l'uomo che si trovava di fianco ma che sembrava dargli forza, coraggio, vigore, rinnovata voglia di vivere perché' gli "sussurrava con parole di saggezza" che la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza.
Ho realizzato un sogno.
Grazie Paul.

Nessun commento:

Posta un commento