13 giugno 2013

A volte ritornano...

Solitamente i mostri.. o gli zombi...

Non mi riferisco a loro.
Mi riferisco a dei signori ed a delle signore prossimi al mezzo secolo.
I miei compagni di liceo!
Ho fatto il liceo scientifico Da Procida a Salerno.
Mi sono diplomato nel' '84 del secolo scorso.
Insieme a loro.
Poi sono scomparsi tutti...
Quasi tutti.
Uno lavora con me ed un altro è di Montoro.
Degli altri ho perso le tracce.
Poi, improvvisamente, per caso, passo per una strada di Salerno, via Luigi Guercio e mi ricordo che li' abitava una delle più' care compagne di liceo, Fabiola La Monica, una delle più' brave, cui mi sono sempre sentito particolarmente legato.
Ho pensato:" chissà' che farà'? Abiterà' ancora li'? Si ricorderà' ancora di me? Non la vedo da trent'anni.."
Allora Pino Gallo, che stava in macchina di fianco a me e che era il mio compagno di banco al liceo, come pure ora, nel lavoro, mi dice di provare con fb.
Che stupido!
Non ci avevo mai pensato!
Forse perché nonostante l'uso quotidiano di questi strumenti informatici e di questi social network, la forma mentis di un figlio degli anno 80 cresciuto senza computer e senza cellulare (veramente anche senza motorino, auto, soldi e molte altre cose) e' tale da spingerti ad usare mezzi tipici dell'epoca, cioè' cercare di ricordarsi il numero di telefono, chiedere ad un amico o semplicemente sperare in un incontro casuale.
Ogni volta che sono andato a Salerno ho sperato di incontrare Fabiola o Tina Falcone o Paola Ragone o Mario Costabile o Franco Torre o Nicola Mariosa....
Non ho incontrato mai nessuno.
Allora, tornando a prima, vado su fb cerco Fabiola La Monica e mi appare la foto di una coppia sul lungomare di Salerno, mi sembra, lui un signore di mezz'età' e lei una signora per bene con ampi occhiali da sole ed un sorriso appena accennato in un tailleur blu, mi sembra...
Bah, non mi sembra lei...
Allargo la foto...allargo ancora...
E' lei! Fabiola La Monica!
Un tuffo al cuore...
Ancora incredulo guardo tra le sue foto e mi imbatto nella Fabiola che io ricordo, minuta, con i capelli lisci in una foto in bianco e nero...
Realizzo solo allora dei trent'anni che ci sono passati addosso...
Guardo e riguardo quella foto cercando di trovarci l'amica che io conoscevo...
Attraverso gli occhiali ne riconosco lo sguardo, vigile, curioso, vivo, indagatore.
Allora la riconosco davvero.
E' quello che non cambia, lo sguardo.
Forse si dice sia lo specchio dell'anima perché' l'anima e' eterna e quindi lo sguardo non muta, le resta fedele, all'anima, non segue il corpo nel suo invecchiare nel suo rassegnarsi ed arrendersi al tempo, resta intatto come un tempo, come sempre ...
Senza indugio le scrivo e parlo con lei, noto in lei i miei stessi dubbi... si ricorderà', la infastidirò', avrà' piacere di parlarmi, di rivedermi o no?
Ma alla fine e' prevalso il nostro reciproco piacere di esserci incontrati ancora, dopo quasi trent'anni, nonostante siamo due perfetti estranei...
Ci lega e ci legherà' sempre la condivisione di quel tempo in cui stavamo crescendo, ci stavamo formando, quel tempo in cui abbiamo condiviso la nostra adolescenza, le nostre prime paure, le nostre insicurezze mascherate ... 
Pensavamo di averlo dimenticato, pensavamo appartenesse ad un'altra vita lontana, che non ha nulla a che vedere con questa... almeno io lo pensavo...
Non e' stato cosi'.
Noi siamo il frutto di ciò che siamo stati, c'e' sempre il retaggio dei momenti vissuti, degli anni passati...
Il passato non si libererà' mai di noi...
Bentornata amica mia!

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