23 novembre 2012

Quella maledetta domenica!

Ero a casa, quella maledetta domenica.
Alle 7 e mezza di sera più o meno, stavo guardando la sintesi della partita della mia Inter contro l'odiata Juve.
Si, a quel tempo non c'era Sky, le partite cominciavano tutte alle 2 e mezza della domenica e alle sette di sera facevano vedere la sintesi della partita piu' importante della domenica.

Quella maledetta domenica c'era Inter-Juve.
Ad un tratto lo stopper della Juve,un oscuro e legnoso difensore tira da fuori area e coglie la traversa....in quell'istante succede il finimondo!
Titolerà un giornale sportivo il giorno dopo:" TRAVERSA DI BRIO, TREMA L'IRPINIA!"
Tutto intorno tremava.... tutto ciò che era in casa cadeva.... sembrava di stare seduti su di un martello pneumatico e per di più senza cuffie... ma che cos'è ci chiedevamo terrorizzati e sbigottiti!
IL TERREMOTO!!!
Scappavamo e gridavamo tutti, cercando di guadagnare faticosamente l'uscio di casa e finalmente l'aria aperta... ma appena fuori era anche peggio... si vedevano le case oscillare paurosamente... tutti scappavano senza sapere dove... una cappa di polvere ed umidità era scesa su di noi al punto da non vedere a un metro... quel minuto e mezzo sembrò eterno!!!
Poi tutto finì
La livida notte nebbiosa del 23 novembre 1980 copriva la catastrofe... tremila vite venivano spezzate quella maledetta domenica...
Le cose pensi che capitino sempre agli altri, quando le senti in televisione, pensi sempre che tu sia immune da ogni cosa, da ogni disgrazia, dalla morte, fino a quando realizzi che non e' vero... capita pure a te e quella volta capito'.
Si apri' una stagione bellissima di fratellanza e solidarietà nei giorni seguenti.... chi aveva, dava a chi non aveva... tutti aiutavano tutti... si viveva insieme, in comunione, si mangiava insieme dove capitava, si dormiva insieme e fuori... poi tutti in un treno, un wagon-lit che era arrivato proprio per accoglierci di notte.
Il terremoto del 23 novembre 1980 oltre a portare via tremila vite, portava via un ciclo, un periodo storico, una fase importante della nostra vita... finivano gli anni settanta... anni segnati da ideali di solidarietà, di fratellanza, di lotte, di battaglie, di conquiste... il divorzio, l'aborto,l'emancipazione femminile, la scala mobile, gli scioperi, l'autunno caldo, la scuola libera, ma anche piazza Fontana, piazza della Loggia, l'Italicus, la stazione di Bologna, le brigate rosse!!!
Finiva un'epoca quell'epoca iniziata nel dopoguerra in un crescendo di sviluppo e di crescita che lasciava comunque grossi squilibri nel nostro mezzogiorno che vedeva in quegli anni ancora forte l'emigrazione verso il nord e verso l'estero...
Finiva un'epoca.... finiva un ciclo... se ne apriva un altro, quello dei soldi facili e ne arrivarono tanti qui da noi, al punto da offuscare le menti, da generare ingordigia e prevaricazione, da modificare il modo di concepire la politica... si generarono orde di avvoltoi e sciacalli che non si erano mai occupati di politica e di cose pubbliche ma che famelicamente si avventarono sul tesoro arrivato in Irpinia e lo divorarono....lo saccheggiarono....consentirono che muri diroccati da centinaia di anni diventassero novelle abitazioni con i soldi pubblici... ci fu l'assalto alla diligenza... i terreni degli amici diventarono quelli che valevano di piu' e i poveri cristi furono lasciati nel piu' totale abbandono...
Erano i primi vagiti di una tangentopoli che nel corso degli anni successivi avrebbe devastato l'Italia intera e la classe politica quasi nella sua interezza!!!
Ecco, il terremoto segno' la perdita dell'innocenza di un territorio e del suo popolo...il dolore rimase solo nel privato di chi aveva subito la perdita dei propri cari... per il resto segno' l'inizio di un grande affare che avrebbe consolidato, in alcune aree, anche le organizzazioni malavitose!
...
Che cosa e' rimasto,allora, di quella maledetta domenica?
Sicuramente il dolore sempre vivo di chi perse genitori, fratelli e figli e la consapevolezza che il nostro territorio e chi lo ha governato non ha avuto la capacita' di reagire con forza e dignità rispetto ad una simile sciagura.
Per il resto un colpevole velo di oblio...

4 commenti:

  1. Maria Grazia de Giovanni
    Racconto emozionante, commovente, suggestivo, palpitante, drammatico, appassionante...
    La grande Solidarietà dei giorni successivi all'evento, ma soprattutto "la fine dell'innocenza" danno l'immagine esatta di quello che fu.

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  2. Giovanni Torello
    Mimmino bello, tutto tale e quale come ricordo io... a parte che era l'odiata Inter contro l'amata Juve e che a tirare fu Scirea... ma a parte queste pinzellacchere fu una serata ed una data che starà sempre affianco a noi, di lato, sfacciata e prepotente.
    Brutta cosa il terremoto, nulla ti rende più impotente, nulla ti riempie piu' di incertezza. La fratellanza e l'unità in quei momenti fu l'aiuto migliore che tutti noi riuscimmo a scambiarci. Una certezza purtroppo: il terremoto da allora fu una opportunita' di guadagno sfruttata all'ennesima potenza da politici e potenti della'epoca ..... come lo è stato il terremoto dell'Aquila come lo sarà quello dell'Emilia e quello della prossima volta...... però c'é coerenza........ ci si dovrebbe incalzare un po in più....

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  3. Matteo Cantarella
    Mi ricordo tutto: e come potrebbe essere diversamente?!... C'eravamo, c'ero... E ogni tanto t'illudi di aver rimosso i particolari, quelle piccole cose che, delle cose - di ogni cosa -, sono l'essenza. Di quella sera, ricordo ancora il cielo e l'odore. Sapevano di terra tutti e due. Anche il cielo, sì: era rosso come la terra bruciata delle nostre campagne alla fine di un'estate di siccità. E ultimamente, mi è capitato ancora di pensarci, al terremoto: ci abbiamo pensato tutti: L'Aquila, l'Emilia, il Pollino hanno ravvivato dentro ciascuno di noi le immagini di quella domenica. Eppure - dicevo - credi sempre di aver rimosso, di aver digerito il boccone (e sono passati 32 anni!). Ma ieri mattina, quando ho segnato 23 novembre sul registro di classe, all'appello mancava solo qualche studente. I ricordi, invece, c'erano tutti: uno per uno, in riga, come soldati. E mi sono ricordato di un altro appello: quello del rientro dopo la pausa forzata. C'eravamo tutti, tranne una: Nicoletta quel giorno non rispose "Presente!". E non lo avrebbe detto più. Il suo posto rimase vuoto per riempirsi di un mazzo di fiori, ogni 23 novembre dei 4 anni successivi. Ieri, all'appello, ho pensato a lei e ho sistemato un mazzo di fiori nel posto vuoto che era davanti a me. Ovviamente, non se n'è accorto nessuno: ma i miei compagni di quella magnifica IV D, c'erano tutti...

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  4. Annachiara Torello
    "Le cose pensi che capitino sempre agli altri, quando le senti in televisione, pensi sempre che tu sia immune da ogni cosa, da ogni disgrazia, dalla morte, fino a quando realizzi che non e' vero... capita pure a te e quella volta capito'..." ... Quanta verità è racchiusa in questi versi? .... Commovente la perfetta descrizione del dramma irpino dell'80 ma soprattutto condivido il tuo pensiero: fu l'inizio di un'altra epoca (l'affare) ... saluti Mimmo ... a presto

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