13 novembre 2012

Tempi moderni


Sono stato lo scorso fine settimana a Bologna ed a Milano.

Nei giorni precedenti la partenza mi sono chiesto: come ci vado? con il treno o con l'auto?
Poi ho pensato, vado col treno...si...si, e' cosi' rilassante, e' cosi romantico...
E mi sono lasciato andare a pensieri ameni:
Mi siedo comodo, mi porto un bel giornale e me lo leggo, mi guardo il panorama, mi affaccio al finestrino e mi guardo la verde e pettinata campagna umbra, i maestosi cipressi toscani, i pioppeti emiliani fino alla brumosa e nebbiosa pianura lombarda ! Che bello guardare questa meraviglia della natura e questa meravigliosa nostra Italia! Che bello assaporarsela piano piano mentre il rumore antico e sempre uguale del treno mi dondola provocandomi un dolce stato di sonnolenza...
Poi il viaggio non sara' noioso, a differenza dell' automobile, perche' incontrero' certamente persone con cui scambiare quattro chiacchiere, soprattutto se sono di altri posti, confrontero' il mio stile di vita con il loro: si.. da noi il caffe' costa settanta centesimi e da voi? Un euro? ma siete pazzi! E una pizza al tavolo? Dieci euro a persona? Inaudito! No, da noi e' meglio, ci si puo' ancora permettere qualche sfizio nonostante la crisi! Il discorso scivolera' poi sul calcio ed inevitabilmente sulla politica... sicuramente nascera' il battibecco, ma alla fine giungero' a Milano in un battibaleno e capitera' certamente di scambiarsi il numero di telefono con qualcuno di questi sconosciuti, chissa', puo' darsi che ci rincontreremo... ma se passi dalle mie parti, mi raccomando, telefona! Ci mangiamo una pizza e ti faccio vedere che da noi e' migliore! Quindi scenderò contento di non aver sprecato tempo e di aver VISSUTO quelle ore.
Poi mi fermo da questo mio pensare... la mia mente era andata troppo lontano... era andata troppo indietro nel tempo... No, bisogna tornare in avanti!! Si, giusto... che vado a pensare...
Si, prendero' la Freccia Rossa, ... e' veloce, in sei ore sono a Milano...
Ma non c'e' il finestrino a cui affacciarmi... non sento neanche il dondolio del treno, va troppo veloce e guardare fuori il paesaggio non mi riesce, mi gira la testa...
i miei compagni di viaggio non si accorgono neppure di me, tutti presi a giocare col telefono, a lavorare col computer o a fingere di farlo... mi alzero' senza sapere dove andare, non c'e' neanche il corridoio fuori dagli scompartimenti... del resto non ci sono piu' neanche gli scompartimenti, sembra un autobus questo treno...sto stretto nel mio posto, li fanno sempre piu' stretti, cosi' aumentano i posti e fanno piu' soldi... arrivero' a Milano dopo essermi fatto due palle esagerate e senza essere riuscito neanche a leggere il giornale... si, non c'e' lo spazio per aprirlo senza darlo in faccia a quello che mi sta seduto di fianco... avrò l'alito che puzzerà di chiuso, tanto saro' stato zitto...
Ho deciso. Andro' in automobile.
Cosi' ho fatto ed ho fatto bene!

6 commenti:

  1. Barbara Torello
    caro Mimmo, mi hai fatto ricordare dei tanti viaggi in treno da Parma. tutte le cose che sono nei tuoi "ameni pensieri" sono anche nei miei. in più dei viaggi in treno mi ricordo la bella sensazione di poter essere me stessa all'ennesima potenza. Conosci persone con le quali puoi essere solo te stessa perchè ,per la durata di quei viaggi, non sei parente ,amico,collega,fidanzata ...non sei niente se non Barbara e allora puoi parlare e dire quello che vuoi. nessun ruolo nessun giudizio nessun motivo per non confessare debolezze, paure,sogni,speranze. viaggi lunghi in cui persone mai più riviste sono state vicine vicine a te . ciao mimmo amico mio carissimo

    RispondiElimina
  2. Loredana Fulchini
    Il tutto solo perchè hai scelto(nei tuoi pensieri,che quindi non si distanziano tanto dalla modernità del telefonino e computer)la FRECCIA ROSSA...dovevi pensare ad un treno meno moderno!Magari un "Vagon lì"...ma proprio" Lì" hahahahahah

    RispondiElimina
  3. Carmine Capozzi
    Il primo pensiero è quello che conta,non bisogna farsi travolgere da questa vita caotica,di soave occorre prendersi delle pause,certe emozioni quando è possibile bisogna riviverle non solo ricordarle..

    RispondiElimina
  4. Matteo Cantarella
    "Caru cumpare, che vaie sunanno?"... Così comincia un canto popolare abbastanza celebre tra i "bifolchi". Io avrei aggiunto una "enne": che vaie "sunnanno"?... In questi tempi moderni, bisogna fare di necessità virtù: dobbiamo attrezzarci per salvaguardare l'umanità dei rapporti. La velocità, l'ottimizzazione delle risorse, degli spazi, dei tempi, ci spingono verso una "serena alienazione" (a proposito, te la ricordi la canzone che un redivivo Riccardo Del Turco presentò a un Sanremo dei nostri 15 anni?). Sta a noi sopravvivere e far sopravvivere quel briciolo di umanità che ancora possiamo coltivare. Rimbocchiamoci le maniche e "salviamo il salvabile": vado in classe a parlare di poesia: se mi ascolterà un solo alunno, sarò davvero contento.

    RispondiElimina
  5. Giovanni Torello
    Nulla di più vero Mimmino, proprio in questo momento sto su freccia rossa e stamane,poco prima di salire, io e papà ricordavano i vecchi treni, da quelli che ricordo io (IC, regionali....) a quelli che ricorda lui (accelerato, diretto, rapido....). Così come sono cambiati i mezzi allo stesso modo ma con una velocità maggiore sono cambiati gli uomini.Dalle carovane di emigranti che salivano al nord mangiando pasta asciutta ai viaggiatori "chi'chi'" con il tablet e molta puzza sotto il naso. Posso immaginare che un ragazzo o un bambino fra 40 anni ricorderà le varie frecce rosse o argento che sia, con la stessa nostra malinconia.... ricordando come era antico e romantico il wi-fi sul treno. Penso anche io come Matteo che bisogna attrezzarsi affinché i i rapporti umani rimangano presenti e vivi nella nostra quotidianità, anche se guardandomi intorno, in questa carrozza 9 posto 17A é sempre più difficile. Proverò a fare una scopetta con papà sperando di attirare l'interesse di qualche vicino ed organizzare un bel tressette.....

    RispondiElimina