29 maggio 2013

Lettera a Speranza


Montoro Sud 29 maggio 2013
Carissima Speranza, Speranza mia,
Ti scrivo per metterti al corrente delle cose che sono accadute nel nostro paese in questi ultimi tempi...

Avevamo perso ogni traccia di te, rassegnati alla nostra misera esistenza di meschini abitanti delle nostre contrade quando, improvvisamente, per mano di due campioni di acume politico, seguiti da una trentina di pecorelle smarrite, venivi invocata, Speranza nostra, per trasformare le nostre terre nel paese di Bengodi, senza più disoccupazione, senza più buche nelle strade, senza più spese pazze e soprattutto senza più gli amministratori attuali che ti avevano persa per strada e che tanti danni avevano fatto alle anime nobili delle nostre contrade, che, chissà per quale arcano ed inspiegabile motivo, avevano loro stessi e per molti lustri, voluti al comando!
Sei diventata famosa. Per mesi sulla bocca di tutti, cara Speranza:
Chi ti invocava per le cose che ho detto prima, chi ti invocava per restare in cabina di comando, chi per non perdere l'ultimo treno, chi per buttare giù dal treno qualche passeggero scomodo ed ingombrante e chi sul treno c'era stato a lungo e bramava di tornarci ad ogni costo, anche a costo di circondarsi della stessa spazzatura di sempre.
Ti ho invocata anch'io, cara Speranza, 
Ti ho invocata perché potessi scongiurare la realizzazione di progetti affrettati e vanagloriosi...
Sei stata vana, ti sei dimostra vana, Speranza mia...
Almeno per me.
Ha vinto l'ipocrisia...
Vedi, Speranza mia, il segreto per vincere sta nel dire quello che la gente vuol sentirsi dire, le cose banali e scontate che tutti pensano, le promesse che tutti si aspettano...
La verità e' spesso scomoda, non viene mai accettata di buon grado , nessun moribondo vuol sentirsi dire che dovrà morire...
Ma tant'è.
Allora come lasciarti Speranza mia?
Ti lascio chiedendoti di darmi il coraggio di andarmene da tutto ciò , da questo mondo che non mi appartiene, che non mi assomiglia e che mi sono illuso i poter contribuire a rendere più vicino alle istanze ed ai bisogni della gente...
Ti lascio chiedendoti che tu possa essere presente quando si scriveranno le regole della nuova città e quando si sceglieranno i nuovi che la dovranno guidare...
Ti prego di far sì che ci sia qualcuno tra questi che sarà lì per dire qualcosa e non per "FARE" qualcosa...
Ti saluto caramente, non ci abbandonare.

2 commenti:

  1. Gian Luca Aliberti
    Altro che speranza, Montoro nasce male. Era stata già divisa nuovamente prima che il popolo decedesse di riunirla. Ma poi, assaliti dalla paura di perdere, erano al 30%, per vincere hanno deciso di vendere la ancor non nata Montoro a chi di Montoro ne ha fatto scempio per mero interesse personale. Contro costoro la speranza già ha perso e resterà solo una chimera

    RispondiElimina
  2. Costantino De Stefano
    Mimmo sei unico complimenti!

    RispondiElimina