14 febbraio 2013

Chi trova un amico...

Ieri sera ho trascorso una serata con il mio amico fraterno Aldo.
È venuto a trovarci con la moglie e abbiamo mangiato una pizza insieme, come ai vecchi tempi...
Abbiamo studiato insieme, con Aldo, andavo un giorno da lui a studiare e il seguente veniva lui da me.
Ci siamo divertiti tanto insieme, ma di quel divertimento com'era allora, semplice, fatto di risate per niente, di allegria gratuita e di discorsi portati avanti fino allo sfinimento su tutto quello che capitava intorno e sulla vita, sul senso della vita di cui ognuno aveva una ricetta che voleva a tutti i costi trasmettere all'altro... 
Ma poi alla fine non ce ne fregava più niente e ce ne andavamo a mangiare una pizza con i quatto soldi che rimediavamo ( di più lui, i suoi erano più abbienti) e ridevamo, ridevamo e fumavamo (sigarette, s'intende, le droghe non ci servivano, ci divertivamo e ridevamo già tanto senza)... Si, forse eravamo un poco superficiali, del resto eravamo negli anni '80, gli anni dell' edonismo reaganiano, del mondo senza pensieri e noi eravamo esattamente integrati in quel contesto.
Poi ci siamo laureati, ci siamo messi al lavoro, ci siamo sposati... Siamo cresciuti...
Abbiamo conosciuto la vita... Quella di quando le feste finiscono, quella che ti chiede indietro ciò che ti aveva dato... Ma io e il mio amico Aldo non ci siamo mai ne' perduti, ne' persi di vista... Non è facile rimanere amici e grandi amici come siamo noi, abitando lontano, facendo lavori diversi, avendo vita ed amici diversi...lo guardavo ieri sera, mentre parlava con quella sua parlata sempre allegra e simpatica, sta invecchiando pure lui... eppure io non riesco a pensarlo diverso da trent'anni fa.... forse funziona così con le persone che ami, non le vedi mai grandi, come i figli per i genitori... 
Parla ancora di grandi progetti che io puntualmente,come allora, non esito a smontargli, ma lui imperterrito ne ha sempre uno nuovo...vedo nei suoi occhi la stessa vitalità la stessa voglia di fare frutto di un ottimismo che gli è sempre stato congenito, quegli occhi da cui gli leggo il bene che mi porta... Continua a parlare con la moglie e con la mia, mentre io sento e non ascolto ,distratto dal pensare a come è strano vederlo a casa mia, tanti anni dopo e dentro di me spero che Dio o chi per lui che ce la preservi, la nostra amicizia...

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