Sono in aereo con Gennaro.
Ci siamo detti che è la prima volta che facciamo un viaggio
da soli, io e lui. Non è un bel viaggio, non ci leggiamo l’un l’altro l’allegria negli occhi come
ci era capitato altre volte, in altri viaggi.
Stiamo andando a Milano,ci andiamo per Gerardo, per confrontare le nostre convinzioni con quelle dei luminari ambrosiani, nella speranza che coincidano e che ci diano certezze e non dubbi.
Milano.Una città che ho imparato ad amare, che sento quasi familiare tante son le volte che ci sono venuto, talvolta con gli amici a vedere l’Inter, spesso... più spesso in posti non proprio sereni. Me ne dispiaccio perché Milano meriterebbe ricordi belli.
Ora siamo al di sopra delle nuvole, lontano dalle lordure, dalle incompiutezza meschine di laggiù.
Sento il senso di elevazione Baudelairiano che mi penetra, mi pervade e mi avvolge... la vicinanza con CHI è mancato e ...manca che sento quassù mi dà una sensazione di pace e quiete che non sentivo da tempo. È solo suggestione... lo so, ma non ne importa... mi sento bene... non ho neanche la solita paura di cadere.
GENNARO di fianco a me gioca al suo solito gioco col telefonino... guarda avanti, poi fuori, vorrebbe alzarsi... è insofferente, come sempre e guardarlo o sentirlo di fianco mi distoglie dal mio vagare, mi riporta alla realtà, quella fatta di infiniti e inutili perché, di ricerche talvolta insensate e spasmodiche di senso... di risposte sempre assenti alle mille domande.
Stiamo andando a Milano,ci andiamo per Gerardo, per confrontare le nostre convinzioni con quelle dei luminari ambrosiani, nella speranza che coincidano e che ci diano certezze e non dubbi.
Milano.Una città che ho imparato ad amare, che sento quasi familiare tante son le volte che ci sono venuto, talvolta con gli amici a vedere l’Inter, spesso... più spesso in posti non proprio sereni. Me ne dispiaccio perché Milano meriterebbe ricordi belli.
Ora siamo al di sopra delle nuvole, lontano dalle lordure, dalle incompiutezza meschine di laggiù.
Sento il senso di elevazione Baudelairiano che mi penetra, mi pervade e mi avvolge... la vicinanza con CHI è mancato e ...manca che sento quassù mi dà una sensazione di pace e quiete che non sentivo da tempo. È solo suggestione... lo so, ma non ne importa... mi sento bene... non ho neanche la solita paura di cadere.
GENNARO di fianco a me gioca al suo solito gioco col telefonino... guarda avanti, poi fuori, vorrebbe alzarsi... è insofferente, come sempre e guardarlo o sentirlo di fianco mi distoglie dal mio vagare, mi riporta alla realtà, quella fatta di infiniti e inutili perché, di ricerche talvolta insensate e spasmodiche di senso... di risposte sempre assenti alle mille domande.
Mi chiedo fino a quando mi basterà, fino a quando mi
accontenterò di domande senza risposta.
Penso e scrivo di getto;guardo le nuvole che stiamo perforando e che mi ridanno le montagne e le città piccole piccole e poi sempre più grandi e vicine... scendiamo... anche la mia mente si ritira dal suo viaggiare, si riabitua ai suoi pensieri comuni… in un modo o nell'altro, torna alla vita.
Penso e scrivo di getto;guardo le nuvole che stiamo perforando e che mi ridanno le montagne e le città piccole piccole e poi sempre più grandi e vicine... scendiamo... anche la mia mente si ritira dal suo viaggiare, si riabitua ai suoi pensieri comuni… in un modo o nell'altro, torna alla vita.
Maria Pia Ricciardelli
RispondiEliminaUn grande abbraccio
Barbara Torello
RispondiEliminaPortateci buone notizie!
Armando Torello
RispondiEliminaUn abbraccio e portate buone notizie!
Gennaro Montone
RispondiEliminaQuando ami una persona non puoi definirlo. Lo senti in un modo che solo chi lo condivide lo sente
Condivido il bene per le persone che amo in modo incondizionato
Il sentirlo ritornare crea un circolo culturale continuo. E lo inn e yang. Racchiude chi è racchiuso
Si passano momenti di angoscia ma poi arrivano attimi che da soli valgono una vita. Confesso che ho vissuto quando sento l’amore. E confesso che così sono vivo. E così trasmetto. Andata un poco angosciato con Mimmo che rimbombava tra un cuneese e McDonald. Ora sereno con Mimmo che continua tra una cotoletta milanese e uno scarpariello.
Milano non da bere
Milano da bene.
Come un abbraccio tra me e mimmo a un semaforo
E tra noi c’era anche Gerardo
Ma questo è bene
L’amore lo senti non lo scrivi
Anzi no
Lo vivi in continuazione
Ilaria Formica
RispondiEliminaCaro Mimmo apprezzo sempre gli stralci di vita così profondi che condividi con questo mondo virtuale, ma stavolta... devo ammetterlo... sono commossa davanti a queste parole...perché c’è mio zio Gerardo punto.
Non aggiungo altro.
Basta chiamarlo per nome e si apre un mondo.... ❤️
Lui é!
Gerardo Cerrato
Massimino Carratù
RispondiEliminaCiao dott siate fieri di quello che avete fatto tu e mimmo x gerardino...volersi bene e bello e aiuta sempre.....buon rientro
Maria Rosa Lepre
RispondiEliminaVi siamo vicini anche con la preghiera
Assunta Sessa
RispondiEliminaIn bocca al lupo per tutto. .non c è cosa più bella di una famiglia affiatata e aiutarsi senza sconti
Angelo Torello
RispondiEliminaSiete due grandi vi voglio un bene grande e aspetto buone notizie un abbraccione
I sentimenti volano 'più su' degli aerei.
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