10 maggio 2012

La fusione e... il mio intervento


CONSIGLIO COMUNALE DI MONTORO INFERIORE DEL 09/05/2012
ORDINE DEL GIORNO:

ADOZIONE DELIBERA FUSIONE
INTERVENTO DEL CONSIGLIERE DOMENICO TORELLO
Nella delibera che ci viene sottoposta si fa riferimento all'articolo dello Statuto Comunale in cui si dice che il nostro comune persegue l’Unione di Comuni e promuove tutte le iniziative per realizzare la fusione con il Comune di Montoro Superiore.
Ebbene quanto statuito all'articolo 4 dello Statuto Comunale è sicuramente meritevole di attenzione e di impegno fattivo per la realizzazione di tale obiettivo.
Meglio si sarebbe fatto, nel momento di scrivere tale norma statutaria, a fissare anche la modalità  e la tempistica relative alla realizzazione di un si’ importante obiettivo.
Ovviamente e’ una provocazione, ma e’ necessaria alla luce del modo in cui si vuole pervenire alla fusione per non parlare dei tempi previsti per la sua realizzazione.
Quello che voglio dire è che si sta procedendo questa sera, a deliberare un volontà  ,che, ripeto, resta encomiabile, per intenzioni ma pericolosa ed addirittura deleteria nei fatti per i due comuni che rischiano tra un anno di ritrovarsi fusi, oltre che tra di loro, fusi anche dal punto di vista motoristico.
Questo atto che si sta deliberando stasera è il giusto coronamento di un procedimento ( e qui torno alla modalità di prima) farraginoso, macchinoso, incomprensibile, pasticciato e frettoloso che è stato l’intero iter verso la fusione.
Infatti ,improvvisamente, non capisco perché, si è partiti all'arrembaggio verso questa fusione a tutti i costi e quanto prima possibile dopo anni in cui la pratica burocratica e la volontà  di fusione dormicchiavano nell'indifferenza generale.
Durante questi anni in cui si parlava e si deliberava di fusione con Montoro Superiore, infatti, i due comuni, in barba a quanto dicevano e deliberavano congiuntamente, provvedevano a fare scelte importanti che prescindevano dall'idea di unire i due comuni, come il Puc, le zone industriali, i contratti di opera e di fornitura,dimostrando così che il progetto di Montoro Unita fosse soltanto un’idea lanciata li’ ma che non dovesse avere nessun riscontro concreto.
Poi improvvisamente e senza alcun atto propedeutico, si passa a chiedere in tempi strettissimi la fusione con un Comune che di fatto non conosciamo, con cui non abbiamo mai avuto esperienze di amministrazioni comuni e con cui non abbiamo mai sviluppato alcuna sinergia atta a dimostrare il beneficio economico, culturale e sociale per l’intero comprensorio.
L’unica cosa che ci accomuna è la reciproca diffidenza circa i vantaggi derivanti dalla fusione ai singoli comuni, poiché  entrambi sono convinti che ottenere la fusione sia un vantaggio per l’altro comune ed una debacle per il proprio.
Questo atteggiamento è comprensibile poiché come ho appena detto manca qualunque esperienza atta a dimostrare la convenienza reciproca in termini di crescita e di risparmio economico.
A questo punto mi sorgono spontanee due domande:
1- perché  questa fusione non si e’ fatta in tempi più virtuosi, ovvero quando i nostri comuni avevano risorse ed entusiasmi da impegnare, quando c’era da disegnare l’assetto urbanistico del nostro territorio?
2- perché  questa fusione non si e’ fatta quando le condizioni degli enti sovracomunali non erano come ora al collasso, per cui si poteva sperare in maggiori interventi da parte loro, o nei tanto discussi finanziamenti europei che ora sono ridotti al lumicino, per cui una Montoro Unita non potrà’ sperare, a dispetto di tutti i proclami, in alcun aiuto economico?
In sostanza, perché  si vuole cosi’ tanto e così in fretta questa fusione che non è assolutamente sentita dalla maggior parte della popolazione la quale avverte istanze molto più  importanti di questa che sembra sempre più  un’operazione autoreferenziale e di matrice elettoralistica.?
Non sarebbe meglio e più  responsabile avviare un processo vero di unione di servizi come per esempio un sistema di raccolta di rifiuti gestita insieme con un'unica gara di appalto, uno studio associato del territorio da inserire nei Puc dei due comuni laddove non fosse possibile dare un incarico unico? 
Certo, mi si dirà, poiché questo anno che ci separa dal referendum servirà proprio a questo.
Ma un anno di tempo sara’ sufficiente per unire qualche servizio?
E se sarà sufficiente, non sarebbe opportuno saggiarne la bontà e soprattutto la capacità degli amministratori di operare in concerto tra di loro?
Certo che sarebbe opportuno, ma purtroppo, a causa di questa forsennata e parossistica corsa al referendum che si celebrerà la prossima primavera non si farà in tempo per cui che sarà sarà.
A sorpresa.
Sento dire da più  parti che queste sono chiacchiere ¨lasciamo decidere ai cittadini!” diamogli il referendum! 
Certo, ma i cittadini conteranno qualcosa in questo referendum?
O conteranno i più’ politicizzati, i più’ marpioni di un fronte o dell’altro, non importa, ma saranno loro a determinare il risultato , poiché’ anche 20 persone al voto su 8.000 nel nostro comune decideranno il futuro di tutti!!!
E questo grazie ad una scellerata legge regionale, che in barba alle leggi nazionali ha annullato il quorum.
E’ un atto di una gravita’ inammissibile! 
E’ un attacco alle fondamenta della democrazia!
Non e’ possibile, e’ da dittatura dei colonnelli greci immaginare che una qualunque minoranza possa decidere le sorti di tutti!
Cosa pensereste se la provincia, o la giunta municipale o un qualsiasi altro organo decidesse che il nostro consiglio potesse approvare un Puc con il solo voto favorevole di due consiglieri su un totale di tre presenti?
Il numero legale per deliberare a che cosa servirebbe allora?
Per il referendum è la stessa cosa.
I cittadini, prima di andare a votare hanno il diritto di giudicare e verificare la bontà  della proposta che gli viene sottoposta e decidere se aderirvi in un modo o nell'altro.
Ma se decidono di non aderirvi perché’, ad esempio,’ ritengono inutile o insensato il quesito referendario, devono, con il loro comportamento, essere rappresentati lo stesso, devono poter contare perché’ sanno che se la maggioranza la pensa come loro quel referendum sarà bocciato.
Non devono sentirsi i cittadini obbligati a votare a prescindere, solo per evitare che una minoranza possa decidere per tutti.
Questa cosa che ha fatto la regione e’ una pagina buia della nostra storia democratica e giustifica il concetto di autoreferenzialità di cui parlavo prima e, cosa ancora più’ grave è passata nel silenzio più’ assordante e senza la benché’ minima reazione delle istituzioni.
Io preannuncio un ricorso per eccesso di potere contro questo atto della regione campania e mi faro ‘ promotore tramite il mio partito di un interrogazione parlamentare per sapere se tale abolizione del quorum e’ un atto legittimo o meno.
Mi piacerebbe che l’intero consiglio insieme a quello di Montoro Superiore, si facesse promotore di tutto ciò’ per garantire il pieno rispetto delle regole democratiche.
Colleghi consiglieri,
E’ per tutta questa serie di ragioni, di perplessità di controsensi, di scarsa chiarezza che io dico NO a questa delibera che non può è che portare il caos e lo scompiglio nei nostri già provati municipi e che approva, se la approverà, una fusione che è solo sulle carte, ma che non appartiene alla coscienza del popolo e che non soddisfa le istanza del territorio nel suo complesso. Grazie.
P.S. LA VOTAZIONE SI E’ CONCLUSA CON 15 VOTI A FAVORE ED 1 CONTRARIO

1 commento:

  1. Carmine Farina
    Dott.Torello che coraggio (15 si) e un solo NO sei grande.

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