Questo centro è così efficiente, elegante, sobrio ed accogliente che al cospetto un centro svizzero sfigurerebbe.
Poi esco a prendere una boccata d'aria e mi trovo al centro di Torre Annunziata
dove è tanto lo sfacelo, l'immondizia e la decadenza che al cospetto Baghdad
sembrerebbe la Svizzera.Torno dentro,mi siedo ed aspettiamo.
È un centro polispecialistico, molto efficiente e dotato delle più sofisticate apparecchiature al punto che ci viene gente da tutta Italia.
Ovviamente non ci va gente che deve propriamente curarsi il raffreddore.
Si siede vicino a me un signore, un settantenne con l'aria imbambolata che apre un referto che ha appena ritirato.
Mi è seduto così vicino che non posso fare a meno di guardare... lui indugia nella lettura, mi accorgo che non ci capisce molto, io invece ho letto che non è un buon referto... vorrebbe che lo aiutassi a leggere, a capire, mi cerca con lo sguardo... fingo di guardare altrove, poi, mi alzo ed esco.
Sento parlare con accento romano, due giovani coppie spaesate chiedono informazioni ma vogliono condivisione e rassicurazioni;c’è una ragazza, più o meno una quarantenne che dal cognome sembra nostra conterranea; chiediamo ai parenti che l'hanno accompagnata e ci confermano che sono di Serino.
Sembra di essere nello scompartimento di un treno, quelli di una volta, dove eri contento di trovare un paesano che faceva il tuo stesso viaggio o qualcuno che abitava in un posto dove eri stato una volta e lui ti confermava che era ancora così. Ma non c’è allegria in questi incontri.
Guardo la gente che si siede, che si alza, che aspetta, che chiede... hanno tutti la paura di fianco e la speranza negli occhi.
Bisognerebbe andarci spesso in quei posti... per comprendere l'essenza stessa della nostra vita, per imparare o ricordare di amare noi stessi, e gli altri... per evitare di consumare la vita ad inseguire vacuità o vanagloria... bisognerebbe condividere la voglia di vivere di sperare e di lottare con chi lo fa ogni giorno; con chi combatte una battaglia che non riguarda l'affermazione personale, la conquista di una bella donna o di un nuovo e prestigioso cliente... con chi vive con una bestia nel cuore e lotta per poterla vedere andar via.
È un centro polispecialistico, molto efficiente e dotato delle più sofisticate apparecchiature al punto che ci viene gente da tutta Italia.
Ovviamente non ci va gente che deve propriamente curarsi il raffreddore.
Si siede vicino a me un signore, un settantenne con l'aria imbambolata che apre un referto che ha appena ritirato.
Mi è seduto così vicino che non posso fare a meno di guardare... lui indugia nella lettura, mi accorgo che non ci capisce molto, io invece ho letto che non è un buon referto... vorrebbe che lo aiutassi a leggere, a capire, mi cerca con lo sguardo... fingo di guardare altrove, poi, mi alzo ed esco.
Sento parlare con accento romano, due giovani coppie spaesate chiedono informazioni ma vogliono condivisione e rassicurazioni;c’è una ragazza, più o meno una quarantenne che dal cognome sembra nostra conterranea; chiediamo ai parenti che l'hanno accompagnata e ci confermano che sono di Serino.
Sembra di essere nello scompartimento di un treno, quelli di una volta, dove eri contento di trovare un paesano che faceva il tuo stesso viaggio o qualcuno che abitava in un posto dove eri stato una volta e lui ti confermava che era ancora così. Ma non c’è allegria in questi incontri.
Guardo la gente che si siede, che si alza, che aspetta, che chiede... hanno tutti la paura di fianco e la speranza negli occhi.
Bisognerebbe andarci spesso in quei posti... per comprendere l'essenza stessa della nostra vita, per imparare o ricordare di amare noi stessi, e gli altri... per evitare di consumare la vita ad inseguire vacuità o vanagloria... bisognerebbe condividere la voglia di vivere di sperare e di lottare con chi lo fa ogni giorno; con chi combatte una battaglia che non riguarda l'affermazione personale, la conquista di una bella donna o di un nuovo e prestigioso cliente... con chi vive con una bestia nel cuore e lotta per poterla vedere andar via.
Antonietta Montone
RispondiEliminaIo l'ho capito tanto è tanto tempo fa è stato triste difficile ma da allora io ho imparato ad assaporare ogni attimo a guardare gli altri con gli occhi del cuore da allora ho scoperto una nuova dimensione che dà senso alla vita e rende il nostro vagare meno affannoso.
Rossella De Luca
RispondiEliminaNon mi piace...ma hai scritto una cosa tanto bella quanto vera
Filo Guarino
RispondiEliminaQuando vai in questi luoghi e vedi tutte queste persone che lottano per scacciare questa bestia subdola ed immonda...ti rimane addosso per tutta la vita un senso di rabbia che niente te la potrà cancellare. ...neanche mille e mille e mille risate e tante belle parole. ..ma ti chiedi solo mille perché senza risposta...
Giovanni Fiorito
RispondiEliminaHai ragione, un giro ogni tanto farebbe bene a tutti.... per capire cos'è la VITA....
Patrizia Pisano
RispondiEliminaSe le persone capirebbe che la vita è una sola. in questo mondo non ci fosse tanta cattiveria.....
Loredana Fulchini
RispondiEliminaQuesta è la vita.....prima o poi lo debbono capire tutti.... a meno che non si abbia una "Grazia"....e la spiegazione avviene in un'altra dimensione 😘
Mimmo Ferrentino
RispondiEliminaNon metto mi piace, ma condivido tutto. Brutta la bestia e molto forte! Ma non si può non combatterla. Non sempre si vince, ma anche in caso di scinfitta bisogna renderle la vita e la lotta durissima. Lo dobbiamo a noi stessi ed alla nostra vita.
Maria Bruno
RispondiEliminaÈ per questo che dopo viaggi di tale entità si cambia radicalmente li dovrebbero chiamare "viaggio d' istruzione" così molta gente riscoprirebbe l'umiltà e l’importanza della vita....
Complimenti caro Mimmo le tue parole fanno venir la pelle d'oca, ma non a tutti 💝
Antonella Formica
RispondiEliminaSei unico e vero ...ti voglio bene ❤
Enzo Celentano
RispondiEliminaSei umano.....ciao
Maria Montone
RispondiEliminaCaro Mimmo....che dire....la bestia nel cuore la dobbiamo cacciare con la nostra forza la nostra voglia di andare avanti e con l'affetto per questa amica speciale....
Gian Luca Filomena Aliberti
RispondiEliminaNudo, crudo, spontaneo e veritiero. Forse solo il titolo travisa un po' il messaggio. Nel cuore, secondo il mio modesto parere, non ci può essere la bestia. La bestia è in altre parti ma non li. Almeno io spero di no.
Eliana Petrizzi
RispondiEliminaBellissimo.
Filomena Formica
RispondiEliminaMimmo, grazie!
Raffaella Iorio
RispondiEliminaCi sono stata in questi posti di sicuro più tristi di questo perché gli adulti che incontravi erano genitori che accompagnavano i loro bambini. Bambini ignari di ciò che gli stava capitando ma con il sorriso e la voglia di giocare. Bambini che entravano a fare la radio come un adulto che va a fare una lampada accompagnati da tecnici di una dolcezza e umanità infinita. Sono luoghi e sensazioni che non si possono descrivere ma che ti segnano nel profondo e una volta entrati niente è più come prima.
Pinuccia Somma
RispondiEliminaUnico sai sempre trovare le parole giuste per saper stare vicino a chi combatte.Grazie amicone Mimmo.
Antonietta Fiume
RispondiEliminaLa tua sensibilità mi tocca il cuore...tvb
Giovanna Torello
RispondiEliminaBelle parole e pura verità
Carmelina Bruno
RispondiEliminaE sempre piacevole leggere le cose che scrivi, posso solo dirti che ogni volta che leggo un tuo messaggio mi fanno sempre, e dico sempre riflettere , però stasera mi hai fatto anche piangere ....mannaggia. Cmq è sempre un piacere seguirti.
Anna Cortiana
RispondiEliminaNon ho parole ci sono passata e comprendo <3
Giuseppina Pellegrino
RispondiEliminaNon c'è bisogno di andarci in questi centri Mimmo, ognuno di noi ' ha toccato da vicino la sofferenza di vedere un proprio caro ammalarsi. Basterebbe semplicemente un po' di sensibilità....